Regia: Ang Lee
Genere: Avventura, Drammatico
Tipologia: Disagio minorile, Adolescenza, Formazione, Famiglia
Interpreti: Suraj Sharma, Irrfan Khan, Rafe Spall, Tabu, Gerard Depardieu
Origine: Stati Uniti
Anno: 2012
Trama: Pi Patel è un ragazzo indiano che cresce in una famiglia serena. Il padre ha trasformato il suo giardino botanico in uno zoo dove l’animale più temuto è la tigre Richard Parker chiamata così per un disguido che la porta ad avere il nome del cacciatore che l’ha catturata. Anche il nome di Pi ha una storia: Pi in realtà si chiama Piscine Molitor grazie allo zio ottimo nuotatore che nei suoi viaggi si è innamorato di una piscina parigina suggerendone poi il nome ai genitori del ragazzo. Pi cresce sereno ed intelligente, curioso anche delle religioni arrivando a seguirne tre contemporaneamente e ad essere certo che anche gli animali hanno un’anima. Il padre lo sprona a seguire la sua razionalità. Arrivato ai 17 anni il padre decide di vendere lo zoo e trasferirsi in Canada per dare ai figli maggiori opportunità. Sulla nave incontreranno un cuoco laido e razzista, un marinaio giapponese gentile. Una terribile tempesta però fa affondare la nave con tutto l’equipaggio, Pi perde la famiglia e si ritrova solo, su una scialuppa di salvataggio in compagnia di alcuni animali: una iena, una zebra, un orango e una tigre che come lui sono gli unici sopravvissuti. Ben presto però la lotta per la sopravvivenza porta la iena ad uccidere la zebra e poi l’orango unico amico di Pi; la iena stessa sarà uccisa dalla tigre. Pi crea una piccola zattera per stare lontano da Richard Parker ma badando anche a offrire all’animale cibo visto che la tigre è un’ottima nuotatrice e potrebbe sbranarlo subito se volesse. Pi farà tesoro degli insegnamenti del padre e di quanto legge sul libretto trovato nella scialuppa. Dopo molti giorni i due ormai allo stremo, arrivano su un’isola che sembra offrire quanto desiderano: cibo, riposo, acqua… ma l’isola si mostra di notte pericolosissima, ogni cosa infatti diviene veleno. Fuggiti dall’isola e ripreso il viaggio, alla fine la barca riesce a toccare la spiaggia messicana: Richard Parker sparirà nella foresta senza voltarsi indietro, Pi verrà soccorso. In ospedale ai due della compagnia assicuratrice che devono stilare un rapporto sul naufragio e non credono alla sua storia, il ragazzo offrirà un’altra versione sostituendo gli animali con gli esseri umani incontrati sulla nave e narrando della malvagità di uno di loro che lo ha costretto a tirare fuori la sua malvagità con la quale dovrà convivere per tuta la vita. I due alla fine preferiscono la prima versione: troppo crudele nella seconda, il comportamento umano.
Recensione: Ang Lee dipinge un quadro spettacolare: coniugando realtà e computer graphics fa immergere lo spettatore insieme al protagonista in un mondo incantato, magico quanto terrificante. Megattere luminose, giochi di specchi che fondono mare e cielo convivono con isole carnivore e animali che per nutrirsi ne mangiano altri come una crudele eppure naturale matrioska. Ma la storia di Pi può essere letta scoprendone vari strati e sostrati. E’ la storia di un naufragio, della perdita e del lutto, la storia di incontri straordinari con gli animali quelli che occupano la stessa barca, quelli che Pi incontra di notte tra immagini e colori che ricordano il mondo del film Avatar . Le danze dei pesci e dei mammiferi, il tutt’uno tra cielo e terra sembra indicare l’unità dello ying e yang, della vita nell’universo che si muove come una sinfonia, all’unisono, dove solo l’uomo sembra una nota stonata a volte, pur essendo l’unico a poter comprendere, narrare questa bellezza. L’isola, altro topos letterario e cinematografico, qui diventa carnivora; ti dà il giorno e si riprende tutto la notte… l’isola è forse l’infanzia a cui si corre il rischio di aggrapparsi per tropo tempo, la sicurezza del gioco, della mancanza di responsabilità… l’isola verde come un ventre materno dal quale bisogna allontanarsi prima che diventi una trappola perché non si può restare fermi e non crescere; il viaggio deve continuare se non vuoi soccombere… E’ la storia di una barca dove si ritrovano elementi della specie umana con tutte le loro contraddizioni e che, non per nutrirsi, si ammazzano a vicenda fino a che uno, il più giovane, prende il sopravvento scoprendo il suo mister hyde. Pi è un adolescente che è stato educato alla razionalità, a ragionare a non farsi prendere dal panico o dalle emozioni; certo la figura prevalente è quella del padre… ma proprio per questo il viaggio di Pi dovrà essere alla ricerca delle sue emozioni. E allora è possibile che il naufragio sia quello della sua identità andata in frantumi che il ragazzo deve ricomporre attraverso l’esperienza, distruggendo le figure genitoriali, la madre/orango che prova ancora a proteggerlo, la zebra/padre, distruggendo la razionalità/iena che uccide la zebra e l’orango. Ma la forza di Pi è superba, enorme e la tigre la sua personalità, prenderà il sopravvento. Pi proverà a domarla, a domare le sue emozioni, le sue passioni, cercando di trovare nel viaggio verso la maturità un equilibrio che organizzi il suo essere adulto, il suo essere, domani, fatto di sicurezze e dubbi fede e certezze.
M. P.