La presente tesi della Dott.ssa Antonini, relatrice Prof.ssa Miola, partendo dalla definizione di violenza intra-familiare e di famiglie propone un’analisi di come proprio tale ambito possa divenire la scena di frequenti violenze spesso ancorate a modelli patriarcali con ruoli centrati su dinamiche di potere e ruoli vissuti all’interno delle mura domestiche di carnefici-vittime. Tale ambito familiare, con tali modalità può divenire scenario ostile, pericoloso, caratterizzato da segreti, silenzi, invisibilità apparente, altamente dannoso e tossico per l’integrità fisica e psicologia di madri e bambini spettatori coinvolti in tali dinamiche.
Come riposta l’autrice in abstract: “la violenza domestica è, per la maggior parte, un fenomeno maschile che nasce dalla convinzione di poter dominare i diritti corporei, spirituali, economici e relazionali del partner, non rappresentando pertanto solo l’esplosione di un conflitto, ma lo sfogo di insoddisfazioni, tensioni, rabbie e frustrazioni. Il lavoro presenta tre capitoli che ben si correlano e sviluppano il tema della violenza, della visione della donna nel tempo e delle sue forme. Nel secondo capitolo l’autrice dipana le ricadute e le ripercussioni della violenza sui membri di una famiglia, partendo dalle conseguenze sulle donne vittime di violenza. Si descriveranno, poi, le conseguenze psicologiche, sia a breve che a lungo termine, che colpiscono i minori che assistono a violenza domestica sia nei confronti della madre, che nei confronti dei fratelli. Nello stesso capitolo, inoltre, un paragrafo verrà destinato agli “orfani speciali”, ovvero quei minori che a seguito dell’omicidio della madre, e la conseguente carcerazione o morte del padre, si sono ritrovati soli. Infine, nel terzo capitolo, a partire dalle risposte che l’ordinamento italiano fornisce in materia di violenza, verrà trattata la procedura prevista dalla L. 19 Luglio 2019, n. 69 recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”, meglio conosciuta come “Codice Rosso” e le novità che questa ha apportato nel nostro Ordinamento, evidenziandone gli aspetti positivi e negativi, circa la sua applicabilità. Nell’ultimo paragrafo del presente elaborato, l’autrice correla a quanto precedentemente presentato, un caso pratico in materia di violenza di genere, gestito dalla stessa durante l’esperienza lavorativa presso il Pronto Intervento Sociale di Bologna, alla luce delle disposizioni fornite in materia di Codice Rosso.