Ideazione Gen Urobuchi

Produzione Production I.G

Musica Yuugo Kanno

La serie Psycho Pass si fonda su una domanda che è un classico della fantascienza distopica. Nonostante questo riesce ad affrontarla con una trama ed un intreccio solidi, personaggi che evolvono nel tempo, un buon equilibrio tra narrazione verticale ( i singoli episodi) ed orizzontale (l’evolversi della storia tra le varie puntate). L’unione del genere thriller con la fantascienza distopica e l’essere un anime offrono un ottimo connubio valido per avvicinare alle tematiche gli appassionati della narrazioni del sol levante. 

Ci troviamo in un futuro, prossimo?, in cui il governo ha deciso che per sconfiggere la criminalità dilagante le persone sono soggette a valutazione Psycho-Pass. Si tratta di un sistema che indica il loro coefficiente di criminalità, ossia la possibilità che una persona compia un crimine. Nel momento in cui il coefficiente, che viene costantemente monitorato, supera la soglia di tolleranza la polizia apposita interviene. Lineare e semplice. Ed infatti il tasso di criminalità scende e si stabilizza. Evidentemente è il sistema migliore. 

Un cartello, alla fine delle puntate ci ricorda che siamo in

<< Un mondo dove la condizione psicologica e le tendenze caratteriali delle persone possono essere misurate e trasformate in numeri. Ogni disposizione psicologica viene registrata e controllata, e questa misurazione, che determina un criterio di giudizio sull’animo degli individui, è conosciuta dalla gente come PSYCHO-PASS>>.

Tutto naturalmente è in mano alla tecnologia. La valutazione dell’intenzionalità è realizzata da un apposito software così come il monitoraggio. La pistola degli investigatori, chiamata Dominator, ha tre tipologie di colpo che variano sulla base della lettura del sensore del coefficiente di criminalità del potenziale malintenzionato. Anche l’accesso alle cariche lavorative è legato al nostro Psycho-Pass. La serie affronta un quesito ampiamente sviscerato nella fantascienza, tra gli altri William Gibson, Philip K. Dick, Katsuhiro Ōtomo e Masamune Shirow, ma sempre più attuale. Il rapporto tra libero arbitrio e destino, tra auto ed etero-responsabilità, tra controllo e libertà sono alcune delle dimensioni che ci porta ad esplorare. La seduzione di un mondo privo di imprevisti e criminalità, in cui nessuno rischia di soffrire è l’arma, è il caso di dirlo, di seduzione che porta la nostra protagonista Akane Tsunemori, giovane investigatrice, ad affrontare il lavoro nella rischiosa sezione anticrimine della Pubblica sicurezza anziché scegliere altri incarichi ben più remunerativi e socialmente importanti grazie al suo Psycho-Pass immacolato. 

Un sistema che monitora le nostre emozioni e sulla base di queste ci etichetta e predice il nostro obbliga le persone, come viene espresso sino dalla prima puntata, ad un’autocensura emotiva che estromette qualsiasi sentire che non sia connotato nella sfera del “positivo”. Perché si è sempre e costantemente monitorati. Dai droni e dai security scanner sparsi per la città che al rilevare di una lieve deviazione dagli standard andrebbero a proporre al malcapitato una terapia di sostegno. Terapia che se non accettata andrebbe a macchiare ulteriormente lo psycho-pass. Piccola precisazione, l’utilizzo della psicoterapia come sistema di controllo era già stata portata avanti anche dall’eterno Philip K. Dick.

Un sistema che nel quotidiano crea dei paradossi evidenti. Come il caso in cui una vittima di un crimine, anche violento, non può provare emozioni “negative” pena il rischio di essere arrestata, o uccisa, se il suo psycho-pass la valutasse come pericolosa. Tutto deve apparire come felice e buono. Un sistema di etichettamento e repressione delle emozioni che diffonde, facilita ed istiga ad un modello di auto censura ed etero controllo anche da parte della popolazione. 

Questa viene rafforzato da differenti elementi di cornice che si fanno sistema anch’essi. 

L’estetica dei robot della polizia che sembrano disegnati per un parco divertimenti. La casa ed i vestiti della popolazione abbiente che sono dei materiali neutri che vengono modificati graficamente dagli assistenti digitali su richiesta del proprietario. I colori accesi di molte apparecchiatura di controllo che creano contrasto con la CGI e lo stile verosimile. 

Akane, studentessa perfetta dalla parte delle persone e della giustizia ci accompagna nei paradossi di questa sistema vivendoli in prima persona e, con molte difficoltà, nel tentativo di cambiarli dal dentro. Ma come sappiamo se le premesse della cornice del sistema sono errate raramente il cambiamento è possibile se non modificando le premesse stesse. 

Rilanci

Philip K. Dick, Rapporto di minoranza ed altri racconti, Fanucci

Masaume Shirow ( scrittura e illustrazioni), Ghost in the shell, Star Comics

Neal Shusterman, Unwind, Fanucci

Approfondimenti

https://en.wikipedia.org/wiki/Psycho-Pass