Regia: John A. Davis
Genere: Animazione
Origine: Usa
Anno: 2006
Trama: Lucas Nickle è ragazzino di 10 anni, non ha molti amici. Gioca sempre da solo e subisce le prepotenze dall’arrogante Steve. Lucas sfoga le sue frustrazioni inondando il formicaio del giardino di casa e facendo continua strage nella comunità di insetti. Tuttavia le cose stanno per cambiare: le formiche, hanno deciso di vendicarsi con un piano ingegnoso. Una notte Zoc, lo sciamano della comunità, si intrufola in casa e versa nell’orecchio di ‘Lucas il Distruttore’ una pozione da lui creata. Svegliatosi di soprassalto, il bambino scopre attorno a sé un mondo sì conosciuto, ma terribilmente inquietante… si è infatti rimpicciolito fino a raggiungere le dimensioni di una formica. Condotto nel sottosuolo, il bambino viene processato dalla saggia Formica Regina.
Recensione:Il regista John A. Davis, candidato al premio Oscar per “Jimmy Neutron”, pellicola che rivela di avere molti punti in comune con questo “Ant Bully”, tratteggia una storia avvincente e chiassosa, nello consueto stile odierno dei film d’animazione in computer grafica. Quello che colpisce maggiormente di “Ant Bully” è la dinamicità narrativa che, con piccoli e grandi accorgimenti meta-linguistici (come ad esempio l’utilizzo di vari punti di vista atti a raccontare la storia), riesce a rendere il film particolarmente affascinante e coinvolgente.
Pur non risultando del tutto nuovo, innovativo, od originale, “Ant Bully” trascina il pubblico con la sua visione di vere e proprie tribù di formicai che realizzano graffiti, hanno credenze mistico-religiose, creano pozione magiche, e confidano in un ideale socialista di uguaglianza e produttività.Come era già accaduto per altri film dedicati al mondo delle formiche (“Z, la formica” e “Bug’s life”) “Ant Bully”, inoltre, risulta convincente anche nel tratteggiare i caratteri dei vari protagonisti, che inaspettatamente finiscono per creare un legame stretto fatto di fiducia e complicità. Viene a confermarsi così la tendenza di utilizzare le formiche come punto di riferimento per la descrizione di una società ideale e forte, fondata su principi, ormai persi, di ottimismo e partecipazione. Divertente ma utopistico.
“Ant Bully”diverte e avvince, con la sua retorica e la sua idea di un umanità più rispettosa del prossimo, prima ancora che di se stessa. Un viaggio sognante sulle tracce della vera felicità.