L’arte dell’accoglienza e i suoi strumenti è il tema che la Summer School 2023 ha affrontato e sviluppato attraverso tecniche comuni e al tempo stesso non ordinarie. Sapere accogliere in comunità richiede strategie appropriate per potere gestire le dinamiche che si attivano al suo interno e in relazione all’ambiente esterno: siamo veramente pronti ad accogliere, sappiamo progettare un’accoglienza efficace e spiegarla a ragazzi e bambini? Queste sono le domande da cui siamo partiti, circondati e sostenuti da una natura rigogliosa e potente, ogni azione all’interno della scuola è stata una “terapia globale” all’insegna della bellezza come valore educativo fondamentale, che consente ai nostri animi di essere valorizzati e amati. La vita di gruppo, la condivisione dei pasti e lo scambio reciproco sono stati momenti di formazione diffusa e continua, assieme a specifici percorsi formativi in coppia, in piccoli e grandi gruppi, in natura, itineranti e stanziali.

Il dialogo costante tra passato e presente ha caratterizzato il lavoro interpersonale, mediante l’utilizzo della narrazione di sé in un ambiente informale e protetto, ognuno dei partecipanti ha potuto raccontare la propria storia di ieri e di oggi accogliendo prima sé stesso e infine l’altro in un clima di fiducia ed empatia reciproca. La conoscenza di sé è il pre-requisito necessario per accogliere con autenticità e professionalità l’altro, evitando tutte quelle proiezioni che in ambito socio-educativo, come nella vita quotidiana, non ci consentono di interagire efficacemente.

Mettersi nei panni degli altri, giocare insieme in cerchio, ha rivelato quanto sia importante recuperare la dimensione del gioco, che per i bambini non è solo una forma di comunicazione, ma un vissuto da esperire ogni giorno. Le domande difficili che i ragazzi pongono quotidianamente agli educatori in comunità, sono state protagoniste di momenti di supervisione volti a raccogliere le diverse strategie operative e funzionali all’efficacia relazionale. Lo scambio di doni simbolici di letture di poesie e brani musicali, significativi per ogni partecipante, ha concluso questa straordinaria esperienza.

Il lavoro corporeo e sensoriale, svolto attraverso le tecniche yoga, ha contribuito a creare uno spazio di presenza costante e di connessione reciproca in totale fiducia. La dimensione del corpo e delle emozioni si intreccia sempre con quella del pensiero teorico, e all’interno della Summer School si incontrano esperienze e pratiche tra corpo e mente, applicabili al lavoro educativo di accoglienza e di cura. La fioritura della piana di Castelluccio, in tutta la sua meraviglia, ha svelato simbolicamente che  la vita dei ragazzi “feriti”, se accolti protetti e supportati, può rifiorire ed evolvere in tutta la sua bellezza.

Monica Bianchini, collaboratrice Laboratorio Uno sguardo al Cielo e insegnante yoga

Francesca Gremigni, docente Master Tutela, diritti e protezione dei minori e assistente sociale