seminario-rosetti-galli-2-1

Venerdi 13 Ottobre 2017, ore 16-18

Via Paradiso 12, Università degli Studi di Ferrara

Quando si descrive una famiglia abbandonica si pensa a due situazioni tipiche: l’abbandono materiale e l’abbandono morale.

Sull’abbandono materiale non ci sono molte interpretazioni da fare, il bambino risulta materialmente abbandonato, o non riconosciuto alla nascita, o, per varie ragioni, lasciato, da parte dei genitori, a persone estranee al contesto familiare (parenti fino al quarto grado).

Molto più difficile è stabilire che un bambino, che vive con i suoi genitori che dichiarano di volersi occupare di lui, di fatto “è abbandonato moralmente”.

La definizione prevede che vi sia una  “provata irrecuperabilità delle capacità genitoriali in un tempo ragionevole da parte degli genitori, fermo restando che le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente non possono essere di ostacolo all’esercizio del diritto del minore di essere educato nell’ambito della propria famiglia”.

Che significa provata irrecuperabilità? Sono queste le situazioni i cui i bambini sono gravemente trascurati sul piano sanitario, affettivo, educativo,  ma i cui genitori rifiutano ogni tipo di sostegno. Occorre pertanto attivare l’Autorità Giudiziaria affinchè si possa procedere con  un’attenta valutazione delle capacità genitoriali (meglio parlare di incapacità genitoriali), su cui implementare un programma finalizzato al recupero delle capacità genitoriali, in un arco di tempo stabilito. Il progetto deve essere accettato dalla famiglia ed è l’esito di una valutazione e programmazione multidisciplinare. A volte si rende necessario allontanare il minore, sia per proteggerlo, sia per  motivare i genitori ad accettare la collaborazione. Se l’esito dell’intervento è positivo si può prevedere il rientro del minore, se è negativo non resta che confermare  lo  stato di abbandono e dichiararlo  in stato di adottabilità.

Tali temi saranno analizzati in maniera articolata nel corso del seminario “Il concetto di abbandono morale”, condotto dalla Prof.ssa Dina Galli, assistente sociale, docente di Metodi e tecniche del servizio sociale -Unibo,  specialista e Consigliera onoraria presso il Tribunale per i minorenni di Bologna, e al dott. Francesco Rosetti, già giudice presso il Tribunale per i Minorenni dell’Emilia Romagna  e collaboratore del Garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia.

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