Regia: Angela Conigliaro
Genere: Animazione
Anno: 2019
Origine: Italia
Guarda: https://www.raiplay.it/programmi/lospecchiodilorenzo
Trama: Nel mondo di Lorenzo, niente è come appare realmente. Tutto si trasforma, gli umani spaventosi vengono sostituiti da animali, le stanze diventano boschi e il coraggio si traduce nel ritornello di “Heroes”, brano rappresentativo del modo in cui il protagonista vede il fratello maggiore, inizialmente suo unico “ponte” con l’esterno. Tutto quello che piace a Lorenzo ha colori caldi, rassicuranti, luminosi; in opposizione, i momenti di disagio e paura sono bui e freddi. Quello in cui vive il piccolo è il mondo creato dalla bolla del suo autismo, che gli impedisce di comunicare, isolandolo. Un giorno, però, questa bolla verrà squarciata da qualcosa di nuovo, un piccolo specchio. Così, quando Lorenzo trova il coraggio di guardarci dentro, vede se stesso e il mondo che lo circonda senza paura, imparando gradualmente a comunicare e parlare attraverso il suo riflesso, grazie all’aiuto dell’amica Sofia e del fratello “supereroe” Michele
Recensione: Quando mi è stato segnalato il cortometraggio animato “Lo specchio di Lorenzo” andato in onda il 4 Aprile, “Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autistico”, su Rai Yoyo, non ho perso tempo e mi sono subito collegata su Raiplay spinta da curiosità professionale ma non solo, perché avevo letto che i produttori avevano scelto come consulenti scientifici due membri del Centro Autismo Età evolutiva della Regione Marche, la neuropsichiatra Vera Stoppioni e la psicologa Chiara Tamburini. Ho conosciuto Vera nell’anno, 1994, in cui ho avviato una Comunità per minori in stato di abbandono a Fano (Pu). Io, responsabile della Struttura e lei neuropsichiatra dell’U.O. di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale di Fano; io, con i miei progetti ed interventi educativi, lei con colloqui e trattamenti terapeutici abbiamo conosciuto, ascoltato e cercato di aiutare tanti bambini e ragazzi ad affrontare le complessità che stavano vivendo, tra la famiglia e la vita di comunità e abbiamo accompagnato tante famiglie lungo il travagliato percorso di crescita personale e familiare. Ora, entrambe, non rivestiamo più incarichi istituzionali ma continuiamo, con immutata passione, l’opera di sensibilizzazione intrapresa da giovani, affinchè quanto abbiamo appreso dallo sguardo, dal silenzio, dal corpo di ogni nostro ragazzo serva ad arricchire il cuore e il pensiero di tutte quelle persone che sono a contatto con la sofferenza, l’indifferenza, la discriminazione e la solitudine. Consiglio caldamente la visione di questo cortometraggio che penso riesca fedelmente a “far sentire” il vissuto dei “bambini magici” e di quanti vivono e si relazionano con loro.
Rita Bastianoni, collaboratrice del Master