L’elaborato si è proposto di affrontare un argomento di particolare attualità e di interesse, quale è la possibilità della conservazione, per il minore d’età, del rapporto di relazione con la famiglia d’origine e con i propri genitori biologici, laddove siano intervenuti provvedimenti giudiziari di natura ablativa o di adozione, e ciò al fine di assicurargli una continuità affettiva con il rapporto familiare preesistente, nel perseguimento del suo primario interesse.    

Il contributo offre una disamina sulla legge di riferimento, con occhio attento al dibattito dottrinale e giurisprudenziale che, partendo dalla  CEDU, passando per la Corte Costituzionale e arrivando alle più recenti pronunce della giurisprudenza di legittimità, hanno evidenziato come il ricorso al modello dell’adozione piena, debba costituire l’extrema ratio, privilegiando il ricorso a modelli alternativi di adozioni “rigide”, in presenza di determinati presupposti di fatto e di diritto, quali quelli dell’adozione c.d. mite, sino all’ipotesi di adozione c.d. aperta.

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