Regia: Guillaume Nicloux 

Genere: Drammatico

Tipologia: La perdita di un figlio

Origine: Francia

Anno: 2023

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Joseph ha una passione, restaura mobili antichi. È un vedovo ultrasessantenne, ruvido e solitario, con due figli, Aude ed Emmanuel che vive a Londra e che sta per avere una bambina con il suo compagno Joaquim, da una madre surrogata. Quando la coppia muore in un incidente aereo, Joseph parte alla volta di Gand, in Belgio, per conoscere la donna che porta in grembo quella che considera, a tutti gli effetti, sua nipote. Joseph vuole assolutamente fare parte della vita di quella bambina, pronto a scontrarsi con la burocrazia belga che vuole mantenere l’anonimato della madre surrogata, con i suoceri impegnati nella causa contro la compagnia aerea, con la figlia scettica, ma soprattutto con Rita che, vedendo sfumare la somma promessale per la gestazione (in Belgio la gestazione surrogata non può avvenire su pagamento), vuole dare in adozione la piccola, ora che non ha più alcun obbligo di legge. Joseph, dopo vari tentativi, rintraccia Rita, fiera e testarda, arrabbiata e delusa dalla vita, desiderosa di studiare ma con vari progetti e incontri che si sono risolti in modo inaspettato lasciandola con pochi soldi, una figlia di nove anni e un’altra in attesa di nascere. Determinato a perseguire quella che ormai è diventata la sua sola ragione di vita e l’unica opportunità per riempire il vuoto della morte e dei rimpianti per un rapporto con Emmanuel che, nel tempo, si era inaridito, Joseph si insinua con dolcezza nella vita di Rita, prestando accurata attenzione a corrispondere le sue esigenze per evitare che la bambina venga data in adozione.

Nel film “Le petite” le tematiche del lutto e della lotta di un uomo non più giovane per mantenere un legame con la vita, si intrecciano con un quesito sociale: “Se due uomini francesi trovano una madre surrogata in Belgio, dove la pratica è legale solo se fornita a titolo gratuito, e si accordano per 60 mila euro, può il genitore di uno di loro subentrare, evitando che la neonata sia data in adozione?”

La centralità dei sentimenti, senza cadere nel sentimentalismo, e la pacatezza dei toni assieme all’assenza di ogni giudizio morale caratterizzano questa pellicola, efficace specchio della fragilità e della forza della natura umana.

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