I nostri bambini a scuola fanno sempre più domande sulla guerra. E sulla pace. Ci è sempre piaciuto dare spazio alle loro parole, ai loro pensieri, raccontare anche come essi vedano la realtà attraverso i loro occhi pieni di entusiasmo e di senso innato della giustizia e dell’uguaglianza. Oggi, però, vorrei fare una cosa un po’ diversa. Vorrei farvi ascoltare la voce di un’insegnante che, con parole meravigliose, ha saputo rappresentare il delicato lavoro di accoglienza, di ascolto, di risignificazione che cerchiamo di fare ogni giorno con i nostri alunni. Le ingiustizie del mondo non possono essere riparate. Ma vanno conosciute, comprese, alimentando l’unico sentimento capace di trasformare il futuro: la speranza. In questi anni sono state messe a dura prova tutte le capacità umane che potevamo avere a disposizione. Per noi adulti è sempre molto difficile attraversare le crisi, accettare il dolore, organizzare le ripartenze. Convivere con la paura, con l’incertezza per il futuro. A volte prevale la rabbia, la preoccupazione, il senso di sconfitta. Per questo il nostro essere insegnanti è una grande fortuna ed un grande privilegio. Perché, vivendo e crescendo con i bambini, abbiamo la possibilità quotidiana di rinnovare in noi la fiducia, il coraggio e la speranza. Questa è la lettera di un’insegnante che ha saputo trovare le parole per descrivere qualcosa che è davvero difficile da spiegare.
Monica Betti, insegnante di Scuola dell’infanzia
Cari bimbi, sempre più spesso chiedete a noi insegnanti cosa sia la guerra, il perché ci sia, dove si trovi e quanto sia distante da noi.
Sono domande a cui rispondere non è semplice, perché la guerra è sempre incomprensibile e ingiustificabile.
L’attacco al benessere delle persone e dei luoghi in cui essi vivono, è distante migliaia di chilometri dai nostri VALORI.
La Costituzione… ricordate quando ne abbiamo parlato? L’Italia ripudia la guerra dice l’art.11!
Oggi desidero parlarvi dell’opposto della guerra, ovvero della PACE.
La PACE non urla, ma scolta e sa comunicare
La PACE non odia, ma accoglie e sa consolare
La PACE crede nella giustizia, anche quando ha davanti un ingiusto
La PACE non crede nella vendetta, ma con determinazione sa farsi ascoltare
La PACE ricorda il passato ma crede nel futuro
La PACE rispetta, usa parole gentili
La PACE sa che può trovarsi solo nei cuori di chi la vive dentro di sé
La PACE sa che la tempesta è sola, passeggera, momentanea e che nulla può fare contro il Sole… ben più alto, immenso e luminoso dei fulmini della guerra.
Siate coraggiosi cari bimbi, perché voi siete la PACE.
Francesca Macaluso, Scuola primaria Garibaldi-Lugo