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Oggi pomeriggio #ilsocialenonsiferma ha dedicato uno spazio di confronto e riflessione alla riapertura dei centri socio educativi per minori in situazione di fragilità. Dal dibattito è emersa una disomogeneità sul territorio nazionale, legata a un vuoto normativo che non sempre è colmato dalle Amministrazioni Regionali.

Il DPCM del 17.03.2020 nell’allegato 8 affronta il tema delle attività organizzate di socialità e gioco per minori, ma non prende in considerazione la situazione di quei bambini e ragazzi che usufruiscono dei centri socio educativi nell’ambito di un progetto elaborato dai servizi socio-sanitari, spesso su mandato dell’Autorità Giudiziaria. L’allegato 8, infatti, riguarda le modalità di apertura, accesso e gestione dei centri estivi. Ci si è interrogati, quindi, su come riattivare i centri socio educativi in assenza di una normativa che regolamenti questa nuova fase.

Grazie al prezioso contributo di Alessandro Maria Fucili del CEIS di Ancona, di Edgardo Bisceglia della Caritas di Terlizzi e di tutti i partecipanti all’incontro sono emersi alcuni elementi condivisi che saranno la base di una proposta operativa da sottoporre ai Garanti regionali dell’infanzia e dell’adolescenza, alle Amministrazioni Locali e ai Tribunali per i Minorenni.

Si è proposto di:

  • utilizzare le indicazioni dell’allegato 8 per riaprire i centri socio educativi, specificando però una proposta economica ad hoc. I minori inseriti in tali centri sono inviati dai servizi socio-sanitari territoriali, spesso nell’ambito di provvedimenti giudiziari, quindi deve essere previsto un impegno di spesa da parte degli Enti Locali;
  • motivare la necessità di una riapertura immediata illustrando come gli interventi dei centri socio educativi siano indispensabili per il supporto e la tutela dei minori fragili e delle loro famiglie.

Il 29.05.2020 #ilsocialenonsiferma ospiterà alcuni Garanti regionali a cui sottoporrà quanto emerso nell’incontro odierno.

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