E’ attraverso la piattaforma che il Master Tutela, diritti e protezione dei minori vive, prende forma, si connota e si arricchisce grazie ai contributi e alla partecipazione di docenti e studenti.
La piattaforma offre vari servizi tra i quali i forum.
Il forum di discussione Parliamo di … è uno spazio di approfondimento che consente di discutere e riflettere, insieme a docenti del Master esperti nelle tematiche di volta in volta segnalate, sui molteplici argomenti affrontati nelle video lezioni, regolarmente aggiornati e resi attuali alla luce degli sviluppi culturali, politici, sociali, scientifici della società odierna. A ciascun corsista è richiesto di intervenire apportando il proprio contributo, esperienze e riflessioni.
Proponiamo, di seguito, un interessante intervento nei Forum:
Diritto Minorile, la Tutela del conflitto familiare e CTU e sostegno alle famiglie disfunzionali, della nostra corsista Monica Betti che si è masterizzata lo scorso Dicembre!
MINORI IN VIAGGIO
di Monica Betti – corsista della IX Edizione del Master a. a. 2017/2018
Il Master Tutela, diritti e protezione dei minori offre molte opportunità formative. Oltre alle lezioni a distanza, le conferenze in presenza e le possibilità di sperimentazione pratica, ha realizzato un forum di discussione in una piattaforma online all’interno della quale i docenti delle lezioni propongono vari argomenti di riflessione, traendo spunto dalle tematiche attuali più di rilevo. Questo permette, oltre ad individuare il collegamento tra teoria, pratica ed attualità, fornendo anche spunti di approfondimento nei diversi ambiti professionali, di garantire l’incontro virtuale e quindi anche il confronto tra tutti i partecipanti, mettendo in comune esperienze, conoscenze, idee, riflessioni. Al pari delle lezioni, questa opportunità di incontro e scambio è altamente formativa e costituisce uno degli aspetti più curati ed innovativi del Master.
Desidero qui fornire una riflessione ragionata sui contributi che i corsisti hanno dato ai tre forum, collegati in piattaforma, di Diritto Minorile, la Tutela del conflitto familiare e CTU e sostegno alle famiglie disfunzionali.
Quale filo conduttore può legare tre forum che di per sè offrono spunti di riflessione ben connotati e diversificati?
Il forum di Diritto Minorile propone di avviare un discussione rispetto alla condizione dei Minori stranieri non accompagnati (MSNA) in Italia, alla luce di documenti redatti da varie associazioni umanitarie, le quali mettono in luce atteggiamenti profondamente ambivalenti nei confronti del fenomeno migratorio, divenuto ormai di portata mondiale: se da un lato, infatti, gli Stati aderenti alla Convenzione ONU del 1989 sui diritti dei fanciulli sottolineano e sostengono pubblicamente il dovere delle singole nazioni di tutelare i diritti fondamentali delle persone minori di età, dall’altro lato le associazioni umanitarie rilevano condotte illegali, sul piano normativo, ma anche sul piano umano, perpetrate da quelle stesse Nazioni che, nei fatti, appoggiano il respingimento dei minori giunti alle frontiere dei Paesi di approdo, spesso dopo avere intrapreso dei veri e propri viaggi della speranza quando, nel loro Paese d’origine, da sperare vi era rimasto ben poco. Introduce il Prof. Rosetti: “Il documento delle varie associazioni umanitarie pone in luce una condotta del tutto illegale, consistente nella violazione di regole elementari del diritto internazionale, della Convenzione ONU del 1989 sui diritti dei fanciulli, in particolare, e poi della stessa normativa comunitaria, prima di tutto il cd. Regolamento di Dublino, che impedisce il respingimento delle persone minori di età verso il paese in cui sono per la prima volta approdati, come previsto per i maggiorenni, e ne prescrive il ricongiungimento ai parenti, attraverso un’informazione puntuale dei diritti loro spettanti, informazione che non sempre viene fornita o viene fornita in ritardo o viene vanificata da procedure lunghe e complesse”. Anche quando questi minori vengono accolti, restano spesso intrappolati in uno spazio-tempo ingessato, frutto di lungaggini burocratiche che, a volte, si ha l’impressione servano solo a rimandare il tempo delle scelte che contano: quelle dell’avvio delle procedure per determinare l’età dei migranti, quelle della collocazione di quelle stesse persone, ivi compreso il ricongiungimento con la rete parentale esistente nel territorio, l’individuazione di un tutore e l’inizio di un progetto di inclusione e di avvio al miglior livello possibile di autonomia.
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