La scorsa settimana la direttrice del master, prof. ssa Paola Bastianoni, e la dott. ssa Monia Ciriello, docente del modulo “L’educatore professionale: la presa in carico dei minori nei servizi educativi” hanno visitato, a Bologna, la mostra “Un altro sguardo, Figure e storie di diversabilità nei libri per ragazzi”, a cura di Giannino Stoppani e ospitata presso i locali della Fondazione Gualandi, e intervistato Beatrice Vitali, pedagogista della Fondazione.
“Il suono della campana” che rintocca all’interno della mostra come tra le pagine online del master è fin da subito riconoscibile: la dichiarazione dei diritti alle libertà fondamentali,al rispetto, alla dignità della persona, attraverso la condivisione di esperienze vissute, o attraverso la lettura di racconti, poesie, testi che raccontano la disabilità,la fragilità sociale, la complessità.
“Un altro sguardo” è, dunque, un progetto corale che intreccia persone, pensieri e azioni.
Un progetto che colloca sulle pareti degli spazi della Fondazione Gualandi le opere di sedici illustratori, tavole originali tratte dai libri della sezione speciale Disability del BolognaRagazzi Award 2016, maestri di “un’arte capace di includere,abbracciare, amplificare emozioni e sentimenti”
Oltre ad alti esempi di visivo, il percorso offre 170 libri in più lingue da guardare, leggere e farsi leggere, ascoltare. Motori di attività diverse, i volumi scelti si muovono tra disabilità e abilità alla ricerca di buoni libri per tutti, tra figure e le giuste parole per dirlo.
Il fil-rouge della mostra è rappresentato da alcuni verbi “azioni-pensiero” che diventano motori di riflessioni, di suggestioni, di relazioni: amare, ascoltare, accogliere, cambiare, sentire, pensare, conoscere, leggere. Parole che diventano anche l’indice di un’antologia composta non solo dalle immagini presenti in mostra, ma da scritti di diversi autori e brani tratti da svariati libri di letteratura per l’infanzia. Suggestioni che diventano traccia per nuove letture, approfondimenti, ricerche, spunti possibili per cercare e trovare nuovi punti di vista.
Il tema della diversità, non è altro che un’opportunità per riuscire a guardare il mondo, noi stessi e gli altri da una prospettiva diversa; questo vuole essere lo spirito della mostra che inviterà il visitatore, anche grazie al particolare allestimento, ad “un altro sguardo“
La mostra, la piccola biblioteca ideale, le letture suggerite, i possibili laboratori, gli incontri di formazione, dichiarano che le storie dei bambini e dei ragazzi disabili racchiuse nei libri ci riguardano, e invitano, di fronte alla disattenzione e al disagio, ad alzare gli occhi e a trovare un altro sguardo, uno sguardo aperto, partecipato, pronto a stupirsi, a commuoversi, ad arrabbiarsi, a gioire di fronte a parole e figure.
A raccontarci tutto questo, la pedagogista Beatrice Vitali, che abbiamo intervistato e che ci ha restituito “un altro sguardo ” con cui osservare, partecipare, vivere la mostra. E non solo
Nella settimana (4-10 Aprile) in concomitanza con la Fiera del libro per ragazzi e con gli eventi in città legati alla Fiera, la mostra è stata aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18.
Dal 12 Aprile fino al 6 maggio la mostra sarà aperta ai visitatori il Martedì e il Giovedì dalle 14 alle 18.30.
Per gruppi o classi, la mostra è aperta, fino al 6 giugno, tutti i giorni mattino o pomeriggio solo su prenotazione. In questo caso si prevede una visita guidata della durata di circa un’ora e mezza comprensiva di un piccolo laboratorio.
Sono previste anche alcune giornate, dedicate ad educatori, insegnanti, operatori della scuola, pedagogisti in cui poter approfondire la tematica a partire dalle suggestioni in mostra; la prima di queste giornate è calendarizzata per la mattina di sabato 9 aprile, presso la Fondazione Gualandi. Sarà l’occasione per visitare la mostra, approfondire la tematica e poter ragionare del progetto pedagogico inclusivo del nido e della scuola dell’infanzia della Fondazione Gualandi. E’ possibile prenotare gli appuntamenti formativi e raccogliere ulteriori elementi informativi prendendo contatto direttamente con la Fondazione Gualandi.
Per ulteriori informazioni www.