Si è svolto mercoledi 5 luglio a Roma,presso la sede dell’ Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, la giornata di riflessione e confronto, promossa dal master “Tutela, diritti e protezione dei minori “- UniFe con la partecipazione della Garante Filomena Albano, dal titolo “Comuni-care in comunità: un focus sulla tutela dei diritti di bambine, bambini e adolescenti e una prospettiva specifica del fare e pensare le comunità che nasce dalla condivisione di un modello formativo interdisciplinare innovativo rivolto a tutti i/le professionisti impegnati in interventi di protezione e nella cura residenziale di minori.
E’ possibile, nell’ambito della tutela dei minori, avviare, garantire e sostenere il confronto tra saperi di matrice disciplinare diversa? E’ possibile promuovere nuovi spazi di dialogo tra esperienze differenti in campo giuridico, sociale, psicologico ed educativo, e creare un linguaggio comune, interdisciplinare e interconnesso sul tema dei diritti dei minori? E’ possibile rintracciare, in tale confronto e dialogo, buone pratiche sostenibili e replicabili nei contesti più diversificati, incentivando forme di rete per la concertazione degli interventi, insieme a progettualità condivise e all’attivazione di validi ed adeguati sistemi di protezione per bambini e adolescenti che vivono in contesti residenziali alternativi alla famiglia?
Paola Bastianoni, docente di psicologia dinamica presso l’Università di Ferrara e direttrice del master “Tutela, diritti e protezione dei minori” promotore dell’evento, da anni afferma che la formazione condivisa e co-costruita di tutt* i/le operatori/trici e professionist* che a vario titolo sono impegnati nella tutela dei minori rappresenti una delle risposte possibili. Il qualificato progetto formativo messo a punto dall’Università di Ferrara – che sarà presentato nel corso dell’incontro- realizzato negli ultimi 8 anni dal Master “Tutela, diritti e protezione dei minori” conferma tale possibilità attraverso una comprovata e documentata esperienza che da anni si sviluppa con l’utilizzo di innovative metodologie didattiche e tecnologie digitali all’interno di un ambiente virtuale in grado di interconnettere diversi ambiti disciplinari e di facilitare l’interazione tra persone appartenenti a diversi ambiti professionali .
Il modello formativo illustrato nel corso dell’incontro, si avvale appieno delle potenzialità dell’e-learning integrando didattica online (videolezioni, materiali multimediali, forum di discussione e aggiornamento costante sulla normativa vigente in materia di tutela dei minori dei minori ) e attività in presenza (seminari, convegni, summer school) ed è finalizzato ad offrire ad educatori, assistenti sociali, psicologi, giuristi, una formazione traversale alle diverse discipline incentrate sui temi della protezione dei minori, muovendo dal confronto diretto e dallo scambio di esperienze all’interno di un gruppo di partecipanti regolarmente presenti nell’aula virtuale della piattaforma d’Ateneo, in cui il ruolo dei/delle docenti si configura quale facilitatore e mediatore dei processi di co-costruzione della conoscenza e della circolarità delle informazioni.
Obiettivo di tale modello formativo, promosso e realizzato a livello nazionale, è fornire conoscenze, competenze e strumenti utili a realizzare efficaci interventi di promozione della cultura delle accoglienze, della prevenzione, del sostegno ai minori e alle famiglie fragili, della riparazione dei danni relazionali subiti, aspetti sui quali le voci autorevoli dei relatori coinvolti (Filomena Albano, Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza; Jacopo Marzetti, Garante per l’infanzia della Regione Lazio; Fabia Mellina Bares, Garante per i diritti della persona Regione Friuli Venezia Giulia ; Annunziata Bartolomei, Vice Presidente Cnoas; Gianni Fulvi, Presidente CNCM; Dina Galli,Università di Bologna; Francesco Rosetti, già Magistrato minorile e collaboratore del Garante per l’infanzia della Regione Emilia Romagna; Francesca Emiliani dell’Università di Bologna, e Monica Procentese (CISMAI))si sono ritrovati concordi e a favore dei quali i Garanti, nello specifico, si stanno impegnando con specifici progetti territoriali.
Infine, nella dimensione aperta e creativa di un percorso formativo cosi strutturato,che muove dal confronto diretto su tematiche attuali e di comune interesse, il volume “Comuni-care in comunità”- presentato nella seconda parte del pomeriggio- realizzato grazie alla collaborazione e ai contributi di quarantacinque professionisti della vita in comunità che per un anno si sono confrontati quotidianamente in piattaforma online sulle tematiche centrali dell’intervento di comunità, rappresenta uno dei possibili compimenti di tale modello, confermandone la validità e attestando la portata costruttiva degli esiti che si originano quando realtà diverse sperimentano insieme la dimensione plurima del comuni-care.