“[…] in ciò consiste il valore nell’essere, attivamente quello che siamo per caso, nello stabilire con gli altri e con noi stessi quella comunicazione resaci possibile dalla nostra struttura temporale e di cui la nostra libertà è solo l’abbozzo” Non possiamo fare ciò che vogliamo. Chi cresce non deve essere imbrogliato. Ma deve essere impegnato nel capire. Imparando a distinguere, a discernere, a riflettere, ad avere un proprio giudizio, ben meditato. Con l’aiuto di Korczac, che conosceremo, ci interrogheremo sui diritti riconoscendo i quali chi cresce può compiere doveri. E cercheremo l’aiuto di due amici di cui ricorre un anniversario: Mario Lodi e Gianni Rodari.

La rubrica è curata da Andrea Canevaro pedagogista, professore emerito dell’università di Bologna.

Gianni Rodari racconta di un topolino dei fumetti che, stanco di abitare tra le pagine di […]
Chi cresce non è, non deve essere prigioniero. I prigionieri dei campi di sterminio nazisti erano […]
Chi cresce domanda molto perché non sa. Come sarà la giornata e il tramonto della giornata […]
Korczak non ritiene che chi cresce sia un oggetto naturale, e quindi da considerare come si […]
I rituali sono importanti. Danno il ritmo alle nostre giornate. I ritmi danno il senso del […]
Janusz Korczak (Varsavia, 22 luglio 1878 – Campo di sterminio di Treblinka, 6 agosto 1942) è […]