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L’avvocato Francesca Ventura ed il Garante dei diritti per l’infanzia Andrea Nobili hanno coordinato un’interessante discussione sulle attività interne ed esterne che è possibile improntare all’interno delle comunità per minori in questo tempo di emergenza e sul ruolo dei servizi sociali nella protezione dei minori e nell’esecuzione dei decreti a loro tutela. Pare che i diritti dei minori, in questo tempo confuso, stiano attraversando una pericolosa fase di stallo, potenzialmente lesiva nei confronti di tutti coloro che, all’interno delle comunità, hanno visto interrompersi i rapporti con le figure significative.

Dall’altro lato, gli operatori sentono la necessità di avere indicazioni chiare rispetto a come potersi muovere in sicurezza ed in maniera legittimante per continuare a portare avanti obiettivi educativi e relazionali che non possono aspettare che l’emergenza finisca per essere attuati. La richiesta delle comunità è che venga riconosciuta la loro capacità di lavorare in sicurezza rispettando tutte le indicazioni contenute nelle normative. Questo consentirebbe uno spazio di azione diversificato, che legittimerebbe il prosieguo delle attività all’interno e all’esterno delle comunità, compreso il ripristino degli incontri protetti con i genitori, il perdurare dell’assenza delle quali rischia di danneggiare lo sviluppo psicologico ed emotivo dei minori. Il servizio sociale, dal canto suo, deve essere in grado, in questo tempo, di operare scelte consapevoli e tutelanti, dialogando con le comunità e con le istituzioni perché non venga mai meno l’impegno costante nei confronti della protezione dei minori, la quale deve essere oggi più che mai un obiettivo imprescindibile.

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