All’interno di un Sistema di Comunità, organizzazione, ruoli, esperienze, definiscono e contraddistinguono i singoli all’interno del sistema. Ma la competenza acquisita, l’esperienza sperimentata negli anni, non è affatto sufficiente perché la nostra capacità educativa evolva e si adatti sempre adeguatamente alle nuove accoglienze ed alla veloce evoluzione sociale. Possiamo trovare davvero tanti eventi formativi on line: possiamo scaricare interviste e saggi significativi ed illuminanti. Ma nulla equivale alla sperimentazione, al mettersi in gioco, al conoscere, al girare il mondo colorato delle Comunità.
Rifletto spesso sulla poca autonomia formativa che moltissimi professionisti della relazione di cura hanno. In pochi hanno la voglia di formazione, di sperimentare, di girare e di conoscere. In pochi la considerano necessaria per alimentare quell’entusiasmo e quella verve di fare, che rappresenta il “Grano Salis” del nostro lavoro di accoglienza. In pochi riconoscono la propria aridità e secchezza, che rappresentano la peggiore forma di accoglienza: quella senza più entusiasmo e che troppo spesso vediamo nei peggiori luoghi dell’ accoglienza. Chi smette di formarsi, di crescere e di mettersi in discussione, non ha più nulla da dare.