È opportuno parlare di morte ai bambini? Se sì, da quale età? Cosa posso fare a scuola se un bambino ha perso una figura significativa? Si festeggia ugualmente in classe la festa del papà se un bambino lo ha perso? È corretto portare il bambino ad un funerale? Se il bambino non piange vuole dire che non soffre e che non ci pensa?
Queste sono alcune delle domande sulle quali educatori, volontari, insegnanti potranno confrontarsi e discutere con gli esperti nel corso del laboratorio “Affrontare i distacchi della vita: proposte laboratoriali per l’infanzia” organizzato nell’ambito della nuova edizione del progetto “Uno sguardo al cielo-Percorsi di avvicinamento all’elaborazione del lutto” diretto dalla prof.ssa Paola Bastianoni (Università degli Studi di Ferrara) che si terrà il prossimo 6 luglio nella città estense
L’obiettivo principale del laboratorio è di condividere con gli adulti che si prendono cura dei minori una cultura che include le tematiche di separazione, perdita, abbandono, aspetti che caratterizzano la vita stessa delle persone. La possibilità di discutere e condividere simboli e significati connessi alla morte permette a ciascuno di noi, ed in particolar modo ai bambini, di esternare le proprie perplessità e paure, di proiettare fuori di sé preoccupazioni e fantasmi che appartengono al mondo del non-detto, del nascosto, del segreto, elementi che spesso caratterizzano la cultura associata alla morte ed alla perdita. Attraverso l’utilizzo di narrazioni, molto adatte per l’infanzia, è possibile entrare in medias res e riflettere in maniera guidata ed esaustiva sulle tematiche citate. Nello specifico, il laboratorio permette di: – avere conoscenze specifiche rispetto alla comprensione del concetto di morte nel bambino; – comprendere che cosa succede al mondo relazionale del bambino a seguito della perdita; – fornire strumenti necessari e utili per lavorare con i minori; – comprendere l’importanza della death education.
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