Convegno “Dieci domande ai Garanti per l’infanzia e l’adolescenza”- Ferrara, 5 dicembre 2013

Un momento di  confronto su quanto fatto finora dai Garanti per l’infanzia e l’adolescenza  ed uno spazio di riflessione  per prefigurare  sviluppi  futuri nell’ambito della tutela dei diritti dei minori: il Convegno nazionale “Dieci domande ai Garanti per l’infanzia e l’adolescenza, che si è svolto a Ferrara lo scorso  5 dicembre , ha offerto   una notevole  opportunità di mettere a confronto in pubblico i diversi  stili e modi di intendere il mandato dei Garanti per l’infanzia e l’adolescenza.

C’erano tutti (o quasi ): il Rettore Pasquale Nappi e l’Assessore Chiara Sapigni per i saluti iniziali,Laura Baldassarre dell’Ufficio Autorità Garante Nazionale, i Garanti regionali Aurea Dissegna (Veneto), Rosy Paparella (Puglia), Grazia Sestini (Toscana), Raffaello Sampaolesi (Trento), Italo Tanoni (Marche), Domenico Micalella (in rappresentanza dell’On. Marilina Intrieri, Calabria), Cesare Romano (Campania); i docenti del Master “Tutela, diritti e protezione dei minori”, dai cui moduli di insegnamento si è proceduto per scrivere le domande dell’intervista ai Garanti, raccogliendo anche le richieste rilasciate dai corsisti in un forum aperto nella piattaforma on-line del Master ; e c’era il pubblico, con le “domande da casa”.

Un’ occasione quasi unica:  la conferenza  generale  dei Garanti, convocata due volte l’anno, è a porte chiuse; il convegno, aperto a tutti e pensato come un evento interattivo e partecipato, ha consentito a oltre 300 persone tra studenti, rappresentanti delle Associazioni, docenti e professionisti del settore,  di conoscere i Garanti,  il  loro ruolo e le loro funzioni e  di  realizzare  una panoramica sui loro progetti e priorità di azioni pertinenti  al territorio in cui operano.

Nello specifico, la tavola rotonda ha consentito di affrontare temi quali la percezione che  i Garanti hanno circa la conoscenza del loro ruolo da parte  delle famiglie, dei genitori, dei  minori; la tipologia di pubblico che si rivolge a loro  e il tipo di richieste che giungono; la creazione  di reti permanenti ed efficaci/efficienti” con le istituzioni/agenzie/servizi interessati al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza  nelle varie Province; la possibilità di svolgere attività di sensibilizzazione e formazione sul tema dei diritti negati ai bambini di famiglie omogenitoriali, della tutela delle  garanzie dei minori stranieri, della promozione  del diritto alla creatività  e della formazione delle forze dell’ordine che si trovano a lavorare con minori.

Attraverso le  dieci  domande preordinate, i  numerosi interventi del pubblico e le  molteplici risposte dei Garanti ai corposi temi trattati,  il convegno è riuscito  ad evidenziare  le buone prassi condivise  nell’ambito della difesa dei  diritti giuridici, psicologici ed educativi dei più piccoli, nonché  gli ambiti di intervento in cui c’è ancora molto da fare.

Un’ intervista a più voci, dunque,  per dar voce  ai bambini e ai loro diritti, realizzati, o purtroppo, ancora troppo spesso, negati, nell’ ottica di creare sinergie sul territorio per garantire a tutti i minori uguale cura, tutela e protezione.

Dieci domande ai Garanti per l’infanzia e l’adolescenza

I Garanti per l’infanzia e l’adolescenza a confronto

La seguente relazione, a cura di Alessandra Chiaromonte, è una documentazione sulle attività dei Garanti per l’infanzia e l’adolescenza in Italia nel primo periodo di attività e fino all’anno 2013.

Il 5 dicembre 2013  il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Ferrara ha ospitato il convegno nazionale Dieci domande ai garanti per l’infanzia e l’adolescenza, promosso e organizzato dal  Master  a distanza “Tutela, diritti e protezione dei minori dell’Università degli Studi di  Ferrara, in collaborazione con il Comune di Ferrara e con il patrocinio della Provincia di Ferrara, del Coordinamento Italiano dei Servizi Contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (CISMAI), del Coordinamento Nazionale Comunità per Minori (CNCM) e del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA).Il convegno ha rappresentato un’occasione quasi unica: la Conferenza generale dei Garanti, infatti, convocata due volte l’anno, svolge i propri lavori a porte chiuse; la tavola rotonda, invece, che ha visto riuniti quasi tutti i Garanti – Laura Baldassarre dell’ufficio Autorità Garante nazionale in rappresentanza di Vincenzo Spadafora,  Aurea Dissegna, Pubblico Tutore del Veneto; Rosy Paparella, Garante della regione Puglia; Cesare Romano, Garante della Campania; Raffaello Sampaolesi, Garante della provincia autonoma di Trento; Grazia Sestini, Garante della regione Toscana; Italo Tanoni, Garante delle Marche; in rappresentanza dei Garanti dell’Emilia Romagna Luigi Fadiga e della Calabria Marilina Intrieri, impossibilitati ad intervenire, erano presenti rispettivamente Emiliana Bertolini e Domenico Micalella- ha offerto pubblicamente ai presenti la possibilità di conoscere ruolo e funzioni di questa figura di recente istituzione, di confrontare i diversi modi di intendere il mandato, di  essere informati sui loro progetti e priorità di azione nel rispetto della  specificità del loro territorio.Il convegno ha offerto un’ importante  opportunità di incontro, di confronto  e di riflessione sulle molteplici attività intraprese e sulle prospettive future,  sui risultati ottenuti  e sulle eventuali criticità e fragilità di questa figura  inserita  all’interno dell’architettura istituzionale del nostro paese come “organo indipendente”.

Autorità Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza

Il 12 luglio 2011 il Parlamento italiano approva la legge n. 112 istitutiva dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, e nel mese di novembre  viene nominato primo Garante Vincenzo Spadafora.  Nel 2012  e nel  2013 Spadafora  presenta al Parlamento  le  due relazioni annuali : la prima“Bambini e adolescenti: affrontare il presente, costruire il futuro” e la seconda “Crescere insieme ai bambini e agli adolescenti fa diventare grande l’Italia “, in cui, dopo un’attenta analisi della situazione dei minori nelle regioni italiane, illustra le attività svolte e le linee di azione futura.Nel corso del primo biennio di lavoro, attiva e mantiene un dialogo costante con le Associazioni e le Organizzazioni con il preciso intento di dare centralità alle alleanze intese come unica modalità  di agire efficacemente per la concreta realizzazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti: è stata avviata, ad esempio, un’ interessante collaborazione  con le Associazioni di “Batti il cinque!”(Agesci, Arciragazzi, Cnoas, Cnca, Unicef, Save the Children Italia ) insieme ad esperti, per la definizione di una proposta per i “Livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali”Per diffondere in maniera più ampia la  conoscenza di tali diritti viene realizzato un lavoro  in collaborazione con la RAI nel settore delle fiction per inserire approfondimenti in tema di diritti che raggiungano l’ampio pubblico televisivo, ed il nuovo film di Pupi Avati “Un bambino cattivo” per promuovere la lettura, attraverso gli occhi di un ragazzo, delle difficoltà di una famiglia e della possibilità di trovare soluzioni positive grazie alla presa in carico da parte delle istituzioni competenti.Collabora alla realizzazione di un libro di Geronimo Stilton dedicato ai diritti dell’infanzia e alla figura del Garante nazionale, con l’obiettivo di sostenere la conoscenza dei diritti da parte dei bambini stessi, a partire dai più piccoli. La formazione è un altro aspetto cruciale delle sue azioni di sistema, pertanto  sottolinea la necessità di attività di formazione costanti, ad esempio, per le forze dell’ordine. Un’attuazione concreta del Protocollo sottoscritto con il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno sono proprio le lezioni realizzate, in particolare, con Carabinieri e Polizia di Stato. Del 28 Gennaio 2014 è la notizia della stesura del Protocollo d’intesa per la tutela e la protezione dei diritti degli adolescenti firmato dal Ministro dell’Interno, dal Capo della Polizia e dall’Autorita’ Garante per l’infanzia e l’adolescenza: un documento  su formazione e buone prassi che affronta molte situazioni nelle quali le forze dell’ordine si incontrano con i bambini, gli adolescenti, i ragazzi.Spadafora dichiara inoltre, fin dall’inizio del suo mandato, che l’obiettivo primario per il suo ufficio è favorire l’ascolto e la partecipazione dei bambini e dei  ragazzi : a tale scopo, nell’anno 2013 lancia la campagna “I have a dream”, nella quale viene richiesto ai ragazzi di partecipare, inviando alla segreteria del Garante i loro sogni. Al termine della campagna viene realizzato un video, ora on line, in cui bambini e adolescenti raccontano i loro sogni “i quali spesso” – dichiara il Garante- “coincidono con quelli che sono i loro diritti”.

Calabria

La figura del Garante della Regione Calabria viene istituita  il 12 novembre 2004 con la legge regionale n. 28.Promuove, come prima attività, “Il  rapporto sulla condizione e il benessere dei bambini e degli adolescenti “ in collaborazione con l’assessorato alle politiche sociali, lavoro e formazione della Regione Calabria. Il rapporto, oltre all’aspetto demografico, analizza le strutture familiari, il contesto dei bambini stranieri e dei minori che vivono fuori dalle famiglie d’origine, le adozioni, i percorsi educativi e scolastici, i comportamenti e i luoghi della quotidianità. Ne deriva una fotografia con alcune zone in ombra e altre più nitide, alcune conosciute e altre che emergono forse diverse da quanto percepito e comunque tali da suggerire linee e strumenti di lavoro, in una situazione sicuramente complessa, per tutelare e migliorare le condizioni di vita dell’infanzia e dell’adolescenza in Calabria.Nel corso degli anni 2012 e 2013 l’attività del Garante focalizza ulteriormente il contesto minorile in relazione alla vita/salute, alle prestazioni assistenziali, al diritto allo studio (dispersione scolastica, sostegno agli alunni disabili e tempo pieno), alle adozioni ed affidamenti; rafforza la vigilanza, la cooperazione, il sostegno e la diffusione della cultura dell’infanzia; realizza progetti quali “Domani-Diritti e opportunità per minori e adolescenti nelle istituzioni”  e “Racma” Rete di assistenza in Calabria per minori abusati; firma protocolli d’intesa con Unicef Italia, Prefettura di Crotone – Tribunale per i minorenni di Catanzaro – Azienda sanitaria provinciale di Crotone – Provincia di Crotone – Comuni di Crotone, Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Miur – Care, Uffici giudiziari del distretto Corte d’Appello di Reggio Calabria, Prefettura Vibo Valentia – Tribunale per i minorenni di Catanzaro – Azienda sanitaria provinciale Vibo Valentia – Provincia Vibo Valentia e Comuni Vibo Valentia, Regione Calabria.

 Campania

Il  Garante della Regione Campania viene  nominato il 24 luglio 2006 con la legge regionale n. 17.Punto di riferimento e di divulgazione del neonato Ufficio diventa il “Rapporto sulle gravissime violazioni dei diritti umani e dei diritti dei fanciulli” stilato dopo l’ascolto  di circa mille famiglie gli tra il  2003-2006 provenienti da tutte le parti d’Italia che si erano rivolte per consulenza, a causa di trattamenti illegali e contrari alla legge ricevuti dai servizi sociali e tribunali dei minori. Parimenti restano al centro delle linee programmatiche future fenomeni quali cyberbullismo, gioco d’azzardo, aumento della microcriminalità, la povertà e rischio povertà, l’abuso sessuale intra-familiare.Sigla il protocollo d’intesa interistituzionale per la tutela e la cura dei minori vittime di maltrattamento, abuso e sfruttamento sessuale promosso dal Piano Sociale di Zona S2 e, il 18 novembre 2013, con il Comune della città di Aversa, stipula  l’accordo  per l’istituzione di una sede decentrata del Garante. Successivamente, il 20 novembre, in occasione della giornata dell’infanzia, il Consiglio della regione Campania approva all’unanimità la proposta di legge che istituisce la Consulta regionale per la promozione dei diritti dei minori al fine di rafforzare le azioni di essi in stretto raccordo con l’Ufficio del Garante.

Emilia Romagna

Il Garante dell’Emilia Romagna viene nominato dall’Assemblea legislativa regionale nella seduta del 22 novembre 2011, anche se la legge istitutiva è antecedente (legge regionale n. 9 del 17 febbraio 2005). Suo immediato impegno è stato quello di sollecitare e accogliere le segnalazioni dei cittadini, soprattutto di bambini e adolescenti, e dei servizi sociali e associazioni su casi di possibile violazione dei diritti dei fanciulli in modo che Enti e Istituzioni preposti potessero intervenire ogni qualvolta vi ravvisavano interessi da tutelare. Nel periodo di marzo 2012-febbraio 2013 gli sono pervenute 118 segnalazioni di cui 19 riguardanti la tutela di interessi diffusi e 99 di situazioni singole. Le 99 segnalazioni di casi singoli riguardano 143 persone di minore età di cui 76 maschi e 67 femmine. Di questi, 93 sono bambini e adolescenti italiani e 50 sono stranieri. Alla data del 18 febbraio 2013 risultano emessi 13 provvedimenti di segnalazione o raccomandazione di interventi attivati a protezione dell’interesse di persone di minore età quali: denuncia di nascita tardiva, accesso ad atti relativi all’attività dei servizi socio-sanitari, provvedimento per l’adozione, provvedimento per la richiesta di ricovero, provvedimento per il ricovero del minore in comunità, provvedimento per il ricongiungimento del minore con la madre .Intensa è stata l’attività per la promozione, la tutela, la garanzia dei diritti attraverso incontri avvenuti con i Servizi sociali del territorio e i rapporti con la Giustizia minorile e la divulgazione di documenti in convegni, seminari e conferenze quali “Vita e sviluppo”; “La famiglia che accoglie”; “Conflitto tra i genitori e tutela del minore”; “L’ affidamento al servizio sociale”; “Dichiarazione di nascita”; “ Ascoltando un minore “ ; “Giustizia e carcere minorile”; “L’affidamento familiare tra norma e prassi” ; “Il mestiere di giudice minorile”; “ Alla ricerca del processo minorile equo e giusto”; “Il carcere minorile”. Il Garante, convinto che l’educazione dei bambini e degli adolescenti sia  una responsabilità ed un patrimonio per l’intera comunità, promuove iniziative e progetti anche con la collaborazione e il coinvolgimento di Enti locali, Università ed Associazioni: “I diritti dei ragazzi spiegati ai ragazzi”,  “Ricerca-azione in materia di allontanamento” “Minori e Garanzie” , “Percorsi di cittadinanza”; “24 Associazioni per i diritti”  “Laboratorio sui  diritti con i minori”; “I bambini e il terremoto dell’Emilia” ; “Percorso di sensibilizzazione e formazione per tutori volontari” con il  Corecom  ed in seguito con l’Assessorato alle Pari Opportunità .Ha, altresì, promosso i seguenti convegni e seminari: “Diritti dei minori: perché tanta enfasi? “, “L’avvocato del minore tra etica e deontologia” ,“Facciamo crescere il tutore volontario” e lo spettacolo teatrale , di Dacia Maraini, “Per proteggerti meglio, Figlia mia”.Nel 2012 il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Emilia Romagna, avvia un percorso sperimentale sostenendo la produzione di “Lucilla”: un prodotto multimediale che racconta la storia dei diritti dei cittadini. Destinato principalmente ai ragazzi delle scuole superiori, Lucilla è un documentario web che li accompagna nel complesso mondo dei diritti – e dei doveri. Contiene anche  documenti di testo, filmati, bibliografie e link con centinaia di pagine dedicate allo studio e all’approfondimento dei diritti, delle Carte che li prevedono e affermano, delle figure poste a loro garanzia e tutela. Seguendo le avventure di Lucilla i ragazzi imparano a conoscere i diritti attraverso brevi storie: ad ogni tappa del percorso un video racconta una situazione problematica – un diritto violato, poco rispettato o riconosciuto – che vede Lucilla prima spettatrice e poi attivamente coinvolta. Al termine del filmato, il navigatore è chiamato a scegliere come muoversi: può vedere la seconda parte del video – e quindi scoprire come Lucilla, aiutata dalla sua guida, risolverà la situazione – o approfondire i diritti trattati attraverso lo ‘studio di Lucilla’.Nel 2013 viene progettato “Un Sentiero itinerante sui diritti” pensato per bambini dai 5 ai 16 anni: un percorso di scoperta della Convenzione ONU per contribuire alla costruzione di un ambiente e di una cultura più rispettosi dei diritti di bambine/i e ragazze/i. Percorsi didattici sui diritti che coinvolgono attivamente studenti e ragazzi delle scuole superiori e dei centri di formazione del territorio regionale nello sviluppo delle attività e delle riflessioni sui temi.Sempre nel 2013 nasce Luc1ll1n0 – Inventadiritto , uno strumento didattico interattivo realizzato dall’Ufficio del Garante per l’infanzia e l’adolescenza, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna, che racconta  5 storie sui diritti attraverso i fumetti. Un percorso alla scoperta della Convenzione ONU che utilizza le nuove tecnologie e le metodologie attive basate sul gioco.

Lazio

Il Garante del Lazio viene nominato il 22 giugno 2007 con la legge regionale n. 38 del 28 ottobre 2002. È coordinatore della Conferenza dei Tutori e Garanti regionali. Partecipa al programma internazionale Daphne III finalizzato alla prevenzione e al contrasto della violenza contro i bambini, i giovani e le donne e alla protezione delle vittime e dei gruppi a rischio, e promuove  i seguenti progetti: “Ricerca interregionale su affidamento a Servizio Sociale”; “Educazione alla legalità”; “Tutori volontari”; “Progetto Bambini in comune … Insieme per il Kosovo” che ha avuto come obiettivo la promozione dell’accoglienza e la cultura della solidarietà, attivando sinergie, raccogliendo fondi e creando un ponte di relazioni Roma – Kosovo. Ha stipulato vari protocolli d’intesa con Enti ed Associazioni come quello con l’AiBi – Amici dei Bambini, con Save the Children Italia Onlus, con il Ministero della Pubblica Istruzione, con il Tribunale per i minorenni di Roma,  con l’Anci Lazio e il Comitato Regionale Unicef Lazio, con l’Associazione “21 luglio”, con la Provincia di Latina, con il Comune di Viterbo.Molto si è adoperato per la formazione di tutori volontari attivando i seguenti corsi  a Rieti, a Latina, a Viterbo, a Monterotondo, a Roma.Per una maggiore divulgazione delle sue  attività ha pubblicato “I minori presenti nelle strutture residenziali del Lazio” in cui ha analizzato i numeri complessivi e l’età dei minori, la durata della permanenza nelle strutture, il rapporto tra le diverse istituzioni, i motivi del collocamento nelle strutture, i rapporti con la famiglia di origine, l’uscita dalla residenzialità. Nel 2011-2012  ha collaborato e reso possibile la pubblicazione del progetto educativo “I diritti dell’infanzia raccontati dai bambini”  in collaborazione con il Comune di Latina e le Scuole “Giovanni Cena”, “Vito Fabiano” e “Col di Lana”. Quest’ultima pubblicazione si è rilevata un valido strumento pensato e voluto per ampliare la conoscenza e la consapevolezza dei diritti delle persone minori d’età.Nel triennio 2008-2011, in collaborazione con la Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università la Sapienza di Roma ha svolto l’indagine: “Conflitto genitoriale e violenza  intrafamiliare: come garantire la bigenitorialità?” il cui obiettivo era il monitoraggio delle situazioni di rifiuto-alienazione presenti nel territorio di Roma giunti all’attenzione dei Servizi socio-sanitari e/o dei Tribunali di competenza (Ordinario e Minori) e successivamente ha formulato come proposta formativa “Prevenire e Curare la rottura delle relazioni genitoriali”

Liguria

La regione Liguria ha istituito la figura del Garante per l’infanzia il 16 marzo 2007 con la legge regionale n. 9, senza tuttavia nominarlo. Il 6 ottobre 2009 con l’art. 3 della legge regionale n. 38  in via del tutto transitoria, alcune funzioni  sono state attribuite al Difensore Civico dell’epoca, il cui impegno primario è stato realizzare  incontri presso tutte le province ligure con gli operatori dei Servizi territoriali e la creazione  di un Osservatorio sui rapporti tra stampa e Giustizia minorile inteso a proteggere la riservatezza dei minori e di fornire notizie corrette  sui fatti che li coinvolgono. Ha promosso molte iniziative sulla legalità in alcuni istituti scolastici ed ha intrapreso una fattiva collaborazione con l’Arci ragazzi e Affidamento.net.Dal Febbraio 2011 il nuovo difensore civico ha interpretato il ruolo di Garante con riguardo soprattutto a casi singoli che gli venivano segnalati e che richiedevano interventi urgenti in difesa dei diritti dei minori in campo sanitario, scolastico e sportivo. È intervenuto  per ripristinare il trasporto scolastico nel retroterra ligure della valle Scrivia onde garantire ai minori il diritto allo studio.  Alcuni interventi hanno riguardato il trasporto di bimbi disabili, il trasporto scolastico in luoghi disagiati, il costo dei libri scolastici, l’applicazione di tariffe agevolate per la mensa nelle scuole di vario livello.

 Marche

La regione Marche istituisce la figura del Garante per l’infanzia e l’adolescenza il 15 ottobre 2002 con la legge regionale n. 18.Al  momento il Garante dell’infanzia sono attribuiti anche il ruoli di Garante dei diritti dei detenuti e di Difensore civicoMolteplici sono stati i progetti dedicati ai minori e che ha indirizzato in  tre settori: la ricerca scientifica, necessaria per  raccogliere dati su fenomeni come l’abuso, l’informazione/formazione, rivolta ad insegnanti e operatori, e la prevenzione.Per quanto riguarda l’informazione e la prevenzione sul tema del rapporto genitori/figli, ha delineato una guida pratica alla genitorialità positiva.Ha  promosso un servizio di consulenza e sostegno all’attività dei tutori e curatori: “Tutela e Curatela” ed ha istituito  la prima biblioteca multimediale in Italia Piattaforma Infanzia  per rendere tutti (adulti e minori) più attenti, informati e sensibili nei confronti dell’infanzia e dell’adolescenza si è speso per l’inserimento lavorativo dei minori di 16 anni extracomunitari non accompagnati.Per favorire, inoltre, l’attività di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva all’interno della Provincia di Ancona ha siglato l’importante  protocollo d’intesa tra Regione Marche, l’Ufficio Scolastico regionale, la Questura di Ancona e l’Ufficio del Garante.

 Provincia autonoma di Bolzano

La Provincia autonoma di Bolzano ha istituito la figura del Garante per l’infanzia e l’adolescenza in data 26 giugno 2009 con la legge provinciale n. 3.Ha promosso il gruppo di lavoro Diritti di bambini e adolescenti composto da rappresentanti del Südtiroler Jugendring, Katholische Jungschar Südtirols,Gruppo giovani della Croce Bianca,Vke, Unicef Bolzano, Cooperativa Sociale “Die Kinderfreunde Südtilor” e Südtirols Katholische Jugend i quali svolgono un’opera di sensibilizzazione nei confronti dei diritti dell’infanzia sanciti dall’Onu.Ha inaugurato il suo Ufficio presentando le conclusioni del progetto L’Ufficio della Garante si colora portato avanti dai ragazzi della seconda media dell’Istituto Orsoline di Brunico. Molteplici le attività proposte e realizzate in collaborazione con le scuole fra cui: “I diritti dell’infanzia a suon di musica, Due chiacchiere sui miei diritti e doveri”In occasione della Giornata mondiale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza il 20 novembre 2012 e il 13 e 14 novembre 2013  è stato rappresentato il Musical: Kinder haben Rechte-oder…? ( I bambini hanno diritti…o no?) in collaborazione dell’Intendenza scolastica tedesca.Altri progetti da evidenziare il seminario: Incontri interculturali-viaggio attraverso le cucine del mondo – Formazione politica che accompagna i giovani attraverso Paesi come la Macedonia, la Turchia, l’Ucraina, il Tirolo per la conoscenza e il rispetto di altre culture e religioni, tradizioni e usi e costumi diversi dai propri; Workshop di scrittura-social networking per permettere ai giovani di rapportarsi ai nuovi mezzi di comunicazione come Internet, Facebook, WhatsApp. Molteplici le  attività proposte dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Provincia autonoma di Bolzano, Vera Nicolussi-Leck, e realizzate in collaborazione con le scuole fra cui: “I diritti dell’infanzia a suon di musica” e  “Due chiacchiere sui miei diritti e doveri”Nelle scuole elementari e medie è attivato, inoltre, il progetto “I bambini e le bambine hanno dei diritti, ma loro lo sanno?”, per spiegare quali sono i loro diritti e dove possono ottenere informazioni al riguardo: tramite la musica e il movimento fanno esperienza dei diritti fondamentali e imparano a riconoscerli e a nominarli. Infine,  nella sezione Contatti del sito ufficiale del Garante, non sono riportati semplicemente indirizzi e numeri di telefono, ma è dichiarata espressamente, nella pagina “Siamo qui per te”, la possibilità di accedere  direttamente al Garante.

Provincia autonoma di Trento

Il Garante della Provincia autonoma di Trento riveste la carica anche di Difensore Civico attribuitagli dal Consiglio provinciale di Trento l’11 luglio 2009 con legge n. 1.La sua attività procede su due filoni, quella di Difensore Civico e di Garante per la tutela dei diritti dei minori. Uno dei «nuovi» e spinosi problemi che il Garante fotografa è la situazione dei minori in Italia con riferimento al grave problema di assoluta povertà o rischio di povertà ed esclusione sociale con  fenomeni di bullismo, separazioni coniugali, disagio psichico, drammatico problema del suicidio che nel nostro Paese riguarda oltre un milione e ottocentomila bambini ed adolescenti secondo le statistiche dell’Istat.Interessante l’idea di divulgare nelle scuole del trentino il fascicolo La tutela dei diritti umani .Molte altre le iniziative intraprese su diverse problematiche come quelle su:

– la necessità di reciproca collaborazione con i servizi sociali;

– il diritto all’ascolto dei minori;

– percorsi educativi per studenti in sostituzione di azioni punitive;

– diritto allo studio: violazione dell’obbligo dell’istruzione elementare;

– diritto allo studio: integrazione scolastica degli alunni disabili;

– il bullismo: le motivazioni, le responsabilità, i progetti di contrasto del fenomeno.

Dall’intensa collaborazione con il Dipartimento Istruzione, Università e ricerca della Provincia a cui sono giunte segnalazioni riguardo la situazione di minori figli di genitori separati o divorziati sono nate le seguenti altre iniziative per la diffusione del problema ed eventuale risoluzione:

– I minori e la scuola: il rapporto tra le istituzioni scolastiche e la famiglia;

– I disagi e i drammi che nascono all’interno della famiglia: i figli come strumento di rivendicazione o   di vendetta. Esiste un rimedio?

– I provvedimenti di allontanamento, provvisorio o definitivo, dei minori dalla famiglia di origine.

Puglia

La Regione Puglia in esecuzione all’art. 30 della L .R. 10 luglio 2006 n. 19 istituisce il Garante regionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nominato  il 22 novembre 2011.Nel 2012 il Garante sottoscrive vari protocolli d’intesa con Save the children Italia Onlus, Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani – Regione Puglia, Comitato Italiano per l’Unicef – Onlus.Tra le specificità della Puglia, quale regione di frontiera del fenomeno degli sbarchi e dei flussi migratori legati all’emergenza umanitaria del Nord Africa, la questione da affrontare  con la massima attenzione è quello dei minori stranieri che transitano e vengono accolti nella regione senza essere accompagnati da parenti. Risulta infatti che su 3.081 minori presenti in comunità, 717 sono ragazzi di origine straniera per i quali è necessario rafforzare il sistema complessivo di tutela dei diritti dalla fase di intercettazione a quella di identificazione, di accoglienza e di integrazione. Necessario è, quindi, avviare la formazione di figure tutoriali in grado di assumerne la rappresentanza legale.   Al fine di realizzare attività volte a tutelare e promuovere i diritti dei minori nella regione Puglia e apportare miglioramenti significativi e duraturi alle loro condizioni di vita e dare piena attuazione ai loro diritti su tutto il territorio regionale organizza molteplici seminari, quali:

“ Lo start up- Lo sfondo culturale (per un’analisi dell’ambiente socio-economico e culturale su cui si  va a operare);

– Le priorità (da individuare nell’attuale periodo di sofferenza economica e sociale);

– Le azioni di comunicazione (per coinvolgere tutte le agenzie territoriali);

– Partecipazione a titolo consultivo a tavoli istituzionali (sul territorio regionale e nazionale);

Realizza il progetto Daphne III a cui partecipano, per la Puglia, 20 minori che hanno assistito a episodi di violenza domestica o vittime di violenza domestica e operatori dei servizi socio sanitari che assistono minori vittime di violenza domestica.

Nel corso del 2012 ha registrato sei segnalazioni inerenti a vicende di conflitto tra ex coniugi e disagi connessi alle modalità di affido all’uno o all’altro coniuge, sette segnalazioni provenienti da genitori o gruppi di genitori e riferite a situazioni di grave disagio nella relazione alunni-docenti nelle classi, una segnalazione relativa a ritardi nell’attribuzione del pediatra di famiglia da parte di un ufficio Asl.Nel 2013, invece, ha organizzato vari corsi per tutori legali, manifestazioni e convegni fra cui Fantastica adolescenza dall’11 al 14 novembre, rivolto non solo a tutti gli operatorie ed educatori ma anche ai ragazzi stessi chiamati a sperimentarsi e interagire attraverso workshop e focus su vari ambiti tematici quali alimentazione, affettività, espressione, comunicazione, cognitività.

Toscana

Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione Toscana è  nominato il 22 dicembre 2011 in rispetto alla legge regionale n. 26 del 1 marzo 2010. Durante la prima fase del suo mandato, analizza la situazione socio-economica e culturale toscana e rileva che, nel 2011, secondo la fonte Istat, i minori sono 566.446 di cui 75.364 stranieri. Molti sono i bambini e ragazzi coinvolti nelle separazioni e divorzi dei genitori, rispettivamente 3.291 e 1.732 con una netta prevalenza dell’affido condiviso. Nonostante gli ottimi traguardi raggiunti nell’accesso ai servizi educativi per la prima infanzia  preoccupano, secondo quanto emerge dal rapporto Censis, i casi di dispersione scolastica (28,1%) nella scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Inquietanti anche i dati che riguardano il biennio 2008-2010 dei minori vittime di abusi (488) e maltrattamenti (2.700). I bambini adottati nel 2011 sono 411, di cui 22 da adozione nazionale e 388 da adozione internazionale (Russia, Colombia, Etiopia).Per meglio espletare la funzione attribuitagli avvia collaborazioni con le realtà pubbliche e del privato sociale visitando Comunità e Servizi e minori in carcere; si attiva per la tutela dei minori in situazioni di conflittualità genitoriale, integrazione ed inserimento scolastico, situazioni di povertà e socio-sanitarie precarie prediligendo soprattutto l’ascolto per verificare se il danno o il disagio psicologico subito dal minore fosse tale da giustificare una segnalazione ai servizi o all’autorità giurisdizionale competente. Ha stipulato protocolli d’intesa con l’Associazione nazionale dei pedagogisti italiani (Anpe) e con il Comitato italiano per l’Unicef  Onlus.Molti i convegni, i seminari, le iniziative e le partecipazioni in tutto il territorio regionale e in campo nazionale sia nel 2012 e nel 2013 riguardanti cyberbullismo, migrazioni illegali, traffico degli invisibili, schiavitù e violenza, adozioni internazionali, genitori separati, web e minori, prima infanzia, scuola e infanzia, sanità e minori.

Veneto

La Regione veneta istituisce con la legge n. 42 del 9 agosto 1988 il Pubblico Tutore dei minori del Veneto. Tale legge è risultata antesignana rispetto a tutte le altre Regioni italiane e Province autonome anticipando i contenuti della Convenzione Internazionale di New York, della Convenzione Europea di Strasburgo e dei Principi di Parigi. In virtù della legge n. 112  del 12 luglio 2011 viene istituito il Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, che fin da subito promuove:

– protocolli d’intesa con l’Autorità Giudiziaria competente (Tribunale per i minorenni di Venezia e

Tribunali ordinari del Veneto) per la procedura di proposta e designazione del Tutore legale

Volontario;

– azioni di sensibilizzazione e formazione realizzando appositi corsi di formazione/informazione negli    ambiti territoriali;

– gestione della banca dati  dei volontari informati/formati;

– monitoraggio e consulenza dell’attività dei tutori;

–  attività di ascolto, consulenza, mediazione, orientamento rispetto ad Enti, Istituzioni, Servizi,

Comunità, Scuole, Privati con difficoltà nell’interpretare in modo corretto le funzioni di

protezione, educazione, formazione e rappresentanza dei minori;

–  attività di vigilanza sull’ accoglienza prestata ai minori  in contesti esterni alla

propria famiglia di origine.

Nel  febbraio 2012 avvia il monitoraggio e la revisione delle linee guida per la cura e la protezione dei minori, gli orientamenti nella comunicazione scuola-servizi, la promozione culturale, l’attività di studio e ricerca, la vigilanza sui minori collocati fuori dalla famiglia.Ha promosso e condiviso, quale spazio di confronto e riflessione dei progetti intrapresi, convegni ed eventi quali: “Inter-agire nel migliore interesse del minore”; “Convergenze e criticità nella comunicazione tra scuola, formazione e servizi sociali territoriali del Veneto”;  “Ridisegnare la tutela dei bambini e degli adolescenti”; “L’esperienza veneta del tutore legale volontario”; “La responsabilità dei contesti educativi, formativi e dei servizi sociosanitari nella rilevazione e nella gestione del disagio di bambini e adolescenti”; “Quali reti per la comunicazione tra contesti educativi, formativi e servizi sociali e sociosanitari nel Veneto”;   “ Agire…in rete: tra buone prassi in atto e prospettive future” “La relazione d’ascolto … spazio tra me e l’altro” “Accogliere i diritti dei bambini e degli adolescenti”E’ del gennaio 2013 la pubblicazione “Coinvolti di diritto. La voce di bambini e ragazzi nei percorsi di cura e protezione” che raccoglie gli esiti delle riflessioni elaborate dai ragazzi e dalle ragazze accolti in comunità e in affido, che hanno preso parte al progetto. Le riflessioni interessano l’esperienza dell’affido, la percezione della comunità, l’esperienza dell’accoglienza e si completano con alcuni suggerimenti che i ragazzi stessi indirizzano a chi sta per iniziare un’esperienza analoga, ovvero agli adulti e agli operatori loro responsabili. Nella giornata di Mercoledì 15 maggio 2013 a Venezia il Pubblico Tutore dei Minori del Veneto Aurea Dissegna si è resa disponibile ad accogliere richieste che pervenute da ragazzi dai 14 ai 18 anni. La domanda di fondo, il filo conduttore della giornata di ascolto è stata : “Se la mia Istituzione di riferimento – Preside, Sindaco, Presidente della Provincia – me ne desse disponibilità, c’è qualcosa che vorrei chiedere, dire o fare?”