il riccio

 

 

 

 

 

 

 

Regia: Mona Achache

Genere: Commedia, Drammatico

Tipologia: Autismo – Sindrome di Asperger

Interpreti: Josiane Balasko, Garance Le Guillermic, Togo Igawa, Anne Brochet, Ariane Ascaride 

Origine: Francia, Italia

Anno: 2009

Trama: Renée Michel è la portinaia di un elegante stabile di  Parigi abitato da agiate famiglie dell’alta borghesia. Renée è vedova da diversi anni, ha un aspetto burbero e sciatto, cela a tutti il suo grande interesse per la letteratura e la filosofia. Nello stabile vive anche la famiglia di Paloma Josse, una bambina di undici anni molto intelligente, che filma tutto ciò  che vede con la videocamera del padre. Paloma però è decisa a suicidarsi il giorno del suo tredicesimo compleanno per non diventare un giorno come gli adulti che la circondano. Un giorno Kakuro Ozu, un elegante e raffinato giapponese, si trasferisce in un appartamento della palazzina. Fa la conoscenza di Paloma e si offre di darle qualche lezione di giapponese. Quando al signor Ozu viene presentata Renée capisce, cogliendo una citazione tratta da Anna Karenina, che la donna nasconde una certa eleganza interiore.

Recensione: Prendere un libro composto dai diari delle due protagoniste e farne un film non era semplice per la giovane regista e sceneggiatrice  Mona Achache che ha riadattato e diretto la versione per il grande schermo del bestseller “L’eleganza del riccio” di Muriel Barbery. La Achache si allontana dal soggetto, abbastanza da irritare la scrittrice, che ha voluto un titolo diverso dal libro e ha recentemente criticato anche la locandina del film troppo simile alla copertina del romanzo, ma ne mantiene il significato sostanziale. Lì dove c’era la pagina scritta per descrivere le proprie emozioni, ora c’è una videocamera davanti cui ci si racconta. La piccola, aspirante suicida, Paloma diventa personaggio principale di un viaggio alla scoperta dell’altra protagonista: la portiera del palazzo Renée, donna volutamente brutta e scontrosa affinché nessuno possa disturbarla nella propria ricerca del piacere attraverso i libri e la cultura. E’ lei il riccio del titolo, una creatura all’esterno spigolosa, ma all’interno dolce e bella come poche altre al mondo. A mettere in contatto Renée e Paloma è un uomo, l’intellettuale e gentilissimo giapponese Kakuro, nuovo inquilino del palazzo dove abitano entrambe. E’ attraverso lui che la prima si riavvicinerà al vero senso della vita e la seconda avrà modo di vedere quanto al mondo possano esistere adulti ben diversi da quelli della propria, nevrotica, famiglia. La Achache è bravissima a raccontare il lento sbocciare delle persone, a sottolineare i cambiamenti dei personaggi senza mai forzare la mano. Tutto è leggero e allo stesso tempo progressivo. Il tono è sempre gradevole, il dramma è percepito come un peso lontano su cui si sta lentamente ricamando sopra una nuova felicità. Attraverso dei piccoli inserti animati, si viaggia con la mano della fantasia della piccola Paloma e si entra nel suo mondo fatto sia di pensieri alti che di ingenuità. Un film raccolto nella sua riflessione sul senso della vita.

A. C.