microbo e gasolina

 

 

 

 

 

 

Regia: Michel Gondry

Genere: Commedia

Tipologia: Disagio minorile, Discriminazione, Diversità

Interpreti: Audrey Tatou, Ange Dargent, Téophile Bouquet, Diane Besnier

Origine: Francia

Anno: 2015

Trama: Daniel ha quattordici anni. Vive con inquietudine e curiosità il passaggio cruciale dall’ infanzia all’ adolescenza. Appartiene ad una famiglia della media borghesia. Tutti lo chiamano Microbo per la sua minuta corporatura. È timido e sensibile ed ha una grande  passione per il disegno. Porta i capelli biondi a caschetto e viene preso in giro dai compagni perché scambiato per una femminuccia. Sua madre è assillante, apprensiva e lo coinvolge in seminari di approfondimento psicologico e sessuale Ad anno scolastico inoltrato arriva in classe un nuovo compagno, Théo. È di estrazione popolare ed è tutto il suo opposto: esuberante, pieno di iniziative e fantasia con la passione per i motori tanto. Viene subito etichettato con l’appellativo di Gasolina a causa dei suoi abiti sempre impregnati della puzza di gasolio. Microbo e Gasolina diventano amici e diventano, spesso, bersaglio delle angherie dei soliti bulli di classe, ma trovano anche il coraggio di reagire e costruirsi una loro identità e rincorrere i loro sogni. Microbo riesce ad esporre i suoi disegni in una mostra e rivelare il suo amore alla compagna di classe, Laura. A fine anno scolastico, in prossimità delle vacanze estive, i due amici, desiderosidi autonomia, esperienze e crescita, escogitano un piano per allontanarsi dalla mediocrità e prepotenza dei compagni e dalle proprie famiglie tutte prese dalla loro vita di adulti  ed incapaci di comprendere le inquietudini, la vitalità e le fragilità di due preadolescenti. Microbo disegna una roulotte, una specie di casetta da giardino per sfuggire ad eventuali controlli della polizia stradale e Gasolina pensa a montarvi un motore recuperato da un tosaerba. Detto, fatto! Assi di mobili vecchi, materiale di recupero, fantasia e ingegno fanno il resto. Il viaggio può iniziare! Un viaggio pieno di emozioni, stratagemmi, carico di avventure con episodi a tratti comici come quando Microbo decide di tagliarsi i capelli o partecipa ad una gara di disegno o ancora quando un dentista tenta di soccorrerli nel suo giardino e viene scambiato dai due per un maniaco.

Recensione: Chi, nella vita, da ragazzo, non ha sognato almeno una volta di evadere, fuggire da casa, fantasticare inverosimili avventure? E chi, nell’infanzia, da solo o in compagnia di fratelli o amici non ha tentato di costruire oggetti i più disparati e fantasiosi? Michel Gondry, nel suo film Microbo e Gasolina ce lo rammenta mescolando ricordi d’infanzia e affrontando uno dei temi fondamentali della pre-adolescenza: scoprire la vera dimensione di sé, diventare autonomi, crescere. Lo fa come sempre è avvenuto nella letteratura, prima, e nel Cinema, successivamente. Lo fa per mezzo di un racconto, di un viaggio attraverso il quale, fra peripezie, pericoli ed avventure varie, ci si confronta nella vita e con la vita, si conosce, si impara e si matura. Un viaggio diverso da quelli classici d’iniziazione in cui i giovani si avventuravano in intricate foreste, percorrevano strade impervie e tortuose, affrontavano mostri spaventosi e dopo lotte faticose e cruenti tornavano al villaggio natio vittoriosi e degni di essere accolti fra gli adulti. Microbo e Gasolina, incontrandosi per caso a scuola, ad anno scolastico avviato, assai diversi fra loro, diventano amici, si completano e, insieme, intraprendono un percorso di crescita e autorealizzazione. Per farlo sono costretti a fuggire dallo stupido bullismo dei compagni di classe che li ritengono «diversi» e dalle rispettive famiglie problematiche e disfunzionali che, pensando di fare il loro bene, li assillano con attenzioni  eccessivamente protettive e, di fatto, limitando le loro doti, la loro fantasia, la loro capacità di essere se stessi e crescere. Più che una fuga, la loro avventura lungo le strade di Francia diventa un viaggio di formazione e maturazione. I due amici escono dalla loro dimensione, a torto ritenuta di diversità e incapacità, e comprendono che «i bulli di oggi sono le vittime di domani» e che essi stessi, sottovaluti, contrastati e derisi difficilmente possono concretizzare i loro sogni e le loro attitudini. se non  combattono bullismo e pregiudizi, superficialità e inerzia delle famiglie.

A. C.

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