Regia: Mark Osborne
Genere: animazione fantastico
Tipologia: Accoglienza, famiglia, amicizia
Origine: Francia
Anno: 2015
Trama: Nella società che conosciamo bene fatta di lavoro, di responsabilità, di organizzazione, una bambina è quasi costretta dalla mamma a fare un colloquio alla Werth Academy, la miglior scuola della città. Non viene accettata perché non risponde ad un ultima domanda “cosa vuoi fare da grande” sicura che le avrebbero chiesto ben altro. La mamma però non si arrende e trova casa proprio nel quartiere della scuola organizzando la vita della figlia in modo tale da riprovare poi l’ammissione quasi certa. Accanto all’abitazione vive un vecchio pilota di aeroplani un po’ strambo e certamente per nulla organizzato; la ragazzina, superate le prime diffidenze, stringerà amicizia con lui che la porterà nel mondo del piccolo principe narrandole le avventure del ragazzo incontrato nel deserto del Sahara. Quando la mamma scopre quanto sta accadendo, la costringe a tornare alla sua tabella di marcia ma la piccola vuole conoscere la fine della storia e torna dall’anziano aviatore che le racconta la morte del Piccolo Principe. Addolorata la bambina scappa via e, mentre l’uomo sentitosi male è ricoverato in ospedale, lei decide di trovare il Principe riparando il biplano del vecchio. Durante la notte esce di casa, si aggrappa al tubo della grondaia che però si rompe, cade e sviene. Sogna di incontrare il Piccolo Principe ormai adulto che non ricorda nulla di cosa è stato ed è ormai come tutti gli adulti; la bambina vuole fargli ritrovare e ricordare la sua amata rosa, dopo aver affrontato i vari personaggi della storia e fargli ritrovare la sua vera essenza. Al risveglio si reca con sua madre a trovare il vecchio aviatore in ospedale. Le due saranno ancora più unite nel ricordo dell’aviatore guardando le stelle senza più tabelle di marce.
Recensione: Il film racconta con grande sensibilità e poesia la storia scritta da Saint-Exupéry ma protagonista non è il Piccolo principe ma bensì l’amicizia tra la bambina e l’aviatore che potrebbe essere suo nonno. La storia nella storia dunque in una scelta intelligente che sfiora con molta delicatezza i temi della vita frenetica e priva di valori degli adulti, la loro omologazione in un mondo completamente grigio, l’amicizia e i rapporti genitoriali, il desiderio di spazio, i sogni, la fantasia ma anche la morte come parte del tutto. Non è dunque lotta tra ragione e sentimento ma tra la vita che vale la pena di assaporare nei suoi colori giorno dopo giorno e la rassegnazione alla routine cieca del non vivere. L’essenziale, parola molto citata nel film, non è programmare ma essere consapevoli dell’esistenza e della bellezza che è intorno e dentro di no.
M. P.