Regia: Francesca Archibugi
Genere: Drammatico
Tipologia: Disagio minorile, Famiglia, Viaggio
Interpreti: Giovanna Mezzogiorno, Angela Finocchiaro, Andrea Miglio Risi, Angel Tom Karumathy, Roberto Citran, Anna Galiena, Flavio Bucci
Origine: Italia
Anno: 2007
Trama: Roma. Pollo e Curry sono i soprannomi di due amici che appartengono alla borghesia romana, il primo figlio di un antiquario ebreo è timido e impacciato quanto il padre è intransigente e la madre un po’ svanita, l’altro di origini indiane adottato da una psicologa e un giornalista, è allegro e espansivo. Bocciati all’esame di maturità decidono di partire per l’India. Curry finge con i genitori adottivi di aver bisogno di ritrovarele sue radici, Pollo lo accompagna. A Mumbai, i due diciottenni arrivati da una realtà con ‘la pancia piena’, vengono derubati dei soldi, dei telefonini,dei documenti e si mettono nei guai. Separati, i due si ritrovano grazie all’incontro con Chiara, una dottoressa che lavora volontaria in un campo di una Onlus internazionale. Tra Pollo e Chiaranasce un’ attrazione sessuale, mentre Curry inizia ad imparare la lingua dei suoi conterranei e a conoscere gli usi e le tradizioni del suo paese. Aartoil marito di Chiara accortosi di quanto sta accadendo alla donna va via dal campo, e anche Chiara insieme a Pollo e Curry, se ne allontana. Curry prova a rintracciare sua madre naturale, Pollo e Chiara trascorrono un po’ di tempo insieme. Ma alla fine Chiara ed Aarto si ritroveranno e partiranno per il nord Europa, mentre Curry scopre che la madre naturale è morta lasciando una sorellina che lui porterà con sé a Roma perché oramai sia lui che l’amico hanno imparato la lezione e volano verso l’età adulta.
Recensione: Lieve come sempre Francesca Archibugi firma una pellicola dedicata più che ai problemi del mondo dell’adozione, al mondo dell’adolescenza: i contrasti con i genitori, le confusioni, l’apatia e l’indifferenza agli stimoli. Adulti disillusi che un tempo sono stati protagonisti di impegno anche politico, hanno formato figli che si chiedono quasi nulla e non sanno allontanarsi dal benessere, né affrontare la realtà. Allora nella crisi d’identità adolescenziale, scelgono una tappa quasi ovvia nel loro immaginario come in quello dei genitori: l’India. Ma i due pur facendo parte della buona borghesia e pur arrivando in un hotel di lusso, non possono fare a meno di scontrarsi/incontrarsi con la realtà di quel mondo così lontano dal loro. Solo due eventi: l’incontro con Chiara per Pollo e la ricerca delle origini per Curry, li porterà quasi senza volerlo ad iniziare il viaggio verso l’età adulta. Forse un po’ troppi stereotipi in questo film che convince ma fino ad un certo punto, il viaggio è il topos per eccellenza, metafora della crescita, ma qui è troppo fragile la storia, troppo superficiale il confronto generazionale, transitorio il rapporto di Chiara con l’organizzazione perla quale lavora. L’India anche se viene narrata senza folklorismi, né pateticità, resta un quadro non approfondito così come resta appena tratteggiata, la contrapposizione tra i due adolescenti e quei bambini per strada che sopravvivono quotidianamente e non hanno mai avuto il tempo di aver paura di diventare adulti.