Il Totem di Pinocchio

Caro Pinocchio,

sai cosa è un Totem? Un totem è un’entità che ha un significato simbolico particolare per una singola persona, o clan o tribù, ed al quale ci si sente legati per tutta la vita. Il totem ha ispirato, nei tempi recenti, molte esperienze. Sul piano educativo è già stato utilizzato, ad esempio dagli scout, per diventare uno strumento che rappresenta un individuo, ovvero colui che lo costruisce e lo cura.

La costruzione del Totem personale, il tuo Totem, caro Pinocchio, vuole contribuire a controbilanciare la consuetudine per la quale qualcuno crescerà sentendo il proprio valore, qualcun altro no. Tu hai un tuo valore. Lo hai costruito tu, caro Pinocchio.

Non riguarda in particolare bambini speciali, con deficit; si tratta, più in generale, di un’ottica rivolta al tema della diversità di ciascun essere umano: qualunque sia la propria condizione, ciascuno può sentire il proprio valore: il Totem deve testimoniarlo. All’inizio è un bastone, ma non un bastone qualunque. Bisogna andare alla ricerca di un “bel bastone” che dovrà, arricchito con oggetti e parole, rappresentare il tuo valore. Dove puoi trovare un bel bastone? Ma nella bottega di tuo padre! Puoi coinvolgerlo nella scelta, così la scelta stessa non sarà un danno al suo lavoro, e non sarà l’utilizzo di uno scarto. Geppetto, tuo padre, sarà coinvolto nella ricerca di un “bel bastone” al cui senso darà il suo contributo. Sarà un altro segno del tuo valore, caro Pinocchio. Un valore che non è contro qualcuno, ma può offrirsi ed intrecciarsi armoniosamente con altri valori, di altri esseri umani.

Proporre il proprio Totem è intrecciare operosità attorno al fuoco, e chi vuole stare al centro si brucia. Non è ostentazione e vanteria. È proposta cortese. E partecipazione. Se sei d’accordo, il tuo Totem, Pinocchio, potrebbe essere proprio quel burattino, o quella marionetta, che tanti già conoscono. Potresti, con l’aiuto di tuo padre, ricavare quell’immagine dal bel bastone e riscattarla offrendola come tuo valore da aggiungere ai valori di altri. … riconoscere il valore aggiunto – non il valore sottratto – che sei tu … Saresti riconosciuto in un progetto con la possibilità di esigere doveri assumibili da ciascuno per rendere capace di avere diritti. Primo Levi, numero tatuato come prigioniero di un campo di sterminio, è riconosciuto dal libro di chimica che aveva studiato da studente di chimica all’università di Torino … Non conosciamo a priori. Immaginiamo e rappresentiamo. Rappresentiamo noi stessi. Siamo rappresentati dagli altri. Le due rappresentazioni, o si compongono armoniosamente o si contrappongono.

Ti racconterai con il Totem. Con il Totem, che dice “io valgo”. Con il Totem, che dice “io potrò”. Con il Totem, che dice “io prometto, sapendo che manterrò”. E con questo augurio, ti saluto, caro Pinocchio.      Un vecchio amico di Geppetto

Caro Vecchio Amico di Geppetto, e quindi anche mio amico,

mi piace fare di me stesso, della mia immagine, il mio Totem. Ho imparato a mie spese cosa sono gli inganni. Ho avuto il naso lungo di chi dice le bugie, che hanno le gambe corte e quindi fanno poca strada. Ho sperimentato che non si fa fortuna per magia, e che i soldi del diavolo non fanno neanche un buon concime. Nelson Mandela diceva che non perdeva mai: sia se vinceva che se era sconfitto perché imparava. Queste parole mi guideranno nella costruzione del mio Totem: Seguendo la logica della persuasività e dei principi e non quella dell’imposizione e dei valori. Questo ho capito che è un punto decisamente importante. Implica e suscita la capacità di contaminarsi, di‘degenerare’ ovvero di svolgere una stessa funzione e produrre uno stesso risultato ma con elementi strutturalmente diversi. La sconfitta può portare ad occupare la stessa posizione di chi ha bisogno di aiuto. Può permettere di raggiungere l’altro dove si trova, e da lì camminare insieme per risalire. Richiama la dinamica e la logica della riduzione del danno: non posso prometterti di eliminare ogni danno, perché non sono onnipotente. Posso ridurre il danno, insieme a te, così potrai andare avanti e potremo ritrovarci. In un progetto? Se accetteremo il rischio che un progetto comporta, perché no. Anche il rischio di una sconfitta. Impareremo qualcosa.

Hai visto che saggezza ho messo su? Ecco, per non vantarmene e fare l’esibizionista facendo credere che so tutto. Per fare il mio Totem, mi farò delle domande: ti ricordi di quando eri marionetta? E di quando eri cane da guardia? E poi pesce burattino? E poi somaro? E poi da somaro sei ridiventato un burattino di legno? Non mi dimenticherò. Il mio Totem sarà costruito dai miei cambiamenti. Come è noto, Carlo Collodi, nome d’arte di Carlo Lorenzini è autore di Pinocchio. È il racconto di un percorso di ricerca di appartenenza alla famiglia umana. È l’essere umano capitato nel caos del mondo affollato. Dovrebbe essere una parte e non il tutto e partecipare alla vita degli altri. Vivere tempi e riti di partecipazione. Essere in una vicenda che è cominciata (?) circa 4 mila anni fa. Non è semplice né facile.

Per non smentirmi, saluto lei, Vecchio Amico di Geppetto, e quindi anche mio amico, con uno sberleffo degno di un Arlecchino, e la ringrazio.    Pinocchio

Andrea Canevaro