Regia: Sharmeen Obaid-Chinoy

Genere: Animazione

Tipologia: Disagio sociale

Anno: 2020

Durata: 15 minuti

Origine: Pakistan, USA

Trama: Il cortometraggio Sitara: Let Girls Dream, ambientato  in Pakistan negli anni ’70, propone la storia di Pari, una adolescente che sogna il proprio futuro come pilota, ma che si ritrova costretta, a soli quattordici anni, a sottomettersi alla volontà del padre intenzionato a darla in sposa a un uomo di molti anni più vecchio di lei.  La madre e il fratello, seppur in totale disaccordo con la decisione del padre e partecipi, ognuno a proprio modo, alla sofferenza di Pari, risultano entrambi incapaci di aiutarla.

Il corto pone ben in evidenza come la donna non possa desiderare e costruire il proprio futuro al di là delle condizioni sociali prestabilite e che ogni espressione di ribellione sia destinata a fallire. Il linguaggio comunicativo scelto, basato sulla mancanza di parole e rafforzato da un eloquente scambio di sguardi, riesce a trasmetterci le emozioni più profonde legate alla drammaticità della situazione. Il messaggio di speranza  lanciato dalla regista traspare dal legame fraterno centrato sul sostenersi a vicenda per rompere il legame di dipendenza dalla cultura di una società autoritaria e integralista che nega ogni forma di autonomia della figura femminile e si sostanzia nella scena finale in cui la sorellina di Pari, Mehr, lancia in aria un aeroplanino di carta, segno di una possibile futura libertà che, purtroppo, a Pari non è ancora concessa.

Let Girls Dream, lasciamo alle bambine il diritto di sognare!

Sharmeen Obaid-Chinoy è una giornalista, cineasta e attivista pakistana, nota per aver già ottenuto due premi Oscar, sei Emmy Awards e un premio Lux Style. Nel 2012 la rivista Il Time l’ha inserita tra le 100 persone più influenti del mondo, ad essa è stato  attribuito il merito di aver convinto il Primo Ministro pakistano, Nawaz Sharif, a modificare la legge sul delitto d’onore.