Al centro del dibattito di oggi con il garante regionale delle Marche dei diritti alla persona Andrea Nobili e con il magistrato Francesco Rosetti, alcune questioni che stanno molto a cuore a tutti i servizi sociali ed educativi i quali, a partire dal 4 Maggio, auspicavano ad una riapertura delle opportunità di ripristinare alcune azioni significative: i contatti con genitori e congiunti al di fuori delle comunità, il prosieguo degli interventi educativi domiciliari e all’interno dei centri, lo svolgimento di attività all’aperto.
La percezione da parte di molti servizi è che non vi sia una chiarezza, un mandato con indicazioni inequivocabili da parte dei servizi sociali e del Tribunale per i minorenni, in attesa delle quali la scelta migliore appare a volte quella di trincerarsi dietro ad una sostanziale inerzia. La quale, però, in base a quanto condiviso con i nostri esperti di oggi, è potenzialmente ancora più lesiva della riprogettazione di spazi di attività e di condivisione, nel rispetto delle prescrizioni per la sicurezza e maturando la ragionevole consapevolezza che è necessario, in questa seconda fase, anche in base alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio durante l’ultima conferenza stampa, imparare a convivere con il rischio di contagio che, nonostante tutte le precauzioni, non può essere nullo.