18 anni… in Comune! – I tuoi passi verso la cittadinanza italiana”: è l’aggiornamento della Guida che corona un percorso di proficua collaborazione tra Anci, Save the Children e Rete G2, iniziato nell’ottobre del 2011 per la promozione della Campagna “18 anni in Comune”, il cui obiettivo era sollecitare i sindaci a informare tempestivamente i minori nati in Italia da genitori stranieri sulle modalità di acquisizione della cittadinanza al compimento dei 18 anni. “Siamo soddisfati della riuscita della campagna e speriamo che anche l’aggiornamento della Guida possa essere un utile strumento per velocizzare la pratica di acquisizione della cittadinanza, qualora venga richiesta – ha detto Giorgio Pighi, delegato Anci all’immigrazione – Diventare cittadini italiani vuol dire essere riconosciuti parte integrante del tessuto sociale in cui si è nati e cresciuti, senza questo riconoscimento non possiamo realizare politiche sociali di inclusione. La nostra società multiculturale, multietnica e multilinguistica chiede coerenza da parte delle istituzioni a partire dalla modifica della legge sulla cittadinanza, proprio in considerazione di questa nuova composizione della comunità”. Le semplificazioni introdotte dalla legge di conversione del ‘Decreto del fare’ hanno istituzionalizzato gli obiettivi delle campagna”. Tutte le novità normative sono state dunque inserite nella nuova Guida che sarà disponibile per tutti i Comuni ed è scaricabile on line dai siti di Anci, Save the Children e Rete G2.
Sono più di 800 mila i bambini e i ragazzi di origine straniera nelle scuole italiane. “Si tratta di una presenza significativa di studenti considerati ‘stranieri’ solo a causa della nazionalità estera dei genitori – ha affermato Raffaella Milano di Save the Children Italia – mentre sono una parte importante dell’identità del nostro Paese”. Save the Children, insieme ad Anci e Rete G2, ha verificato l’impegno dei Comuni per valorizzare la loro presenza nelle comunità locali. “Il percorso che si conclude con la pubblicazione della Guida ha prima di tutto promosso una relazione di forte vicinanza tra il Comune e i ragazzi che diventeranno cittadini – ha concluso Mohamed Tailmoun, portavoce della Rete G2 Seconde generazioni – L’auspicio è di poter contare sul fondamenale supporto dei sindaci anche nella battaglia di civiltà per una legge sulla cittadinanza più aperta verso i figli dell’immigrazione”.