“…è fondamentale che nelle nostre menti di adulti il binarismo maschio-femmina sia superato per accogliere la varianza e l’unicità di ciascuno di noi (e dico “noi” non “loro”). Solo così possiamo superare anche l’idea semplicistica che la transizione sia uno spostarsi da A a B, per capirla invece come un percorso di ricerca di un’espressione di genere che corrisponda all’identità del soggetto, che gli o le permetta una realizzazione sociale del vissuto intimo. Tale espressione di genere può essere pienamente categorizzata come maschile o femminile, oppure in vario modo contestare queste categorie, o reinventarle”.

Federico Ferrari psicologo, psicoterapeuta e docente del Master

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